
Da VicenzaPiù Viva n. 301 in edicola e sfogliabile online per gli abbonati – Il dibattito attorno all’“Italia-America Friendship Festival” non può prescindere da un chiarimento: i legami storici fra Vicenza e le comunità di origine italiana negli Stati Uniti e nelle Americhe hanno radici reali, frutto di imponenti migrazioni fra Ottocento e Novecento. Tuttavia, richiamarsi a quelle vicende per legittimare i 70 anni di presenza militare statunitense in città è una forzatura che maschera finalità ben diverse da quelle culturali.
Al centro delle contestazioni vi è soprattutto il ruolo della NIAF (National Italian American Foundation), principale, sembrerebbe, finanziatore del festival con il Comune che, da patrocinatore/promotore/facilitatore con sponsor “vicini”, incoraggia gli altri finanziatori. Con sede a Washington, la NIAF si presenta come portavoce dei circa 20 milioni di cittadini italoamericani, rivendicando la difesa di una doppia identità culturale e il contributo dato dagli emigrati italiani allo sviluppo degli USA.
Nella pratica, l’organizzazione coltiva stretti rapporti con la Casa Bianca e il Congresso e celebra ogni anno con un sontuoso gala a Washington le eccellenze italoamericane. Un evento in cui NIAF, nella sua attività parallela chiaramente lobbistica, non ha mai disdegnato di premiare figure legate all’industria bellica: emblematico il riconoscimento assegnato già nel 2014 a un senior vice presidente di MBDA Italia, la sussidiaria italiana del più grande consorzio europeo di produzione missilistica, terza azienda mondiale del settore, che sviluppa e produce anche i V-Shorad, gli stessi schierati a Vicenza in concomitanza con l’annuncio del festival.

Non è un caso, quindi, che l’Italia-America Friendship Festival di Vicenza (attenti, si legge in più note che è il I° di una serie) sia stato programmato a Washington l’11 e 12 luglio 2024 nell’ambito dello stesso vertice militare della NATO nel quale veniva deciso l’invio nella città berica proprio di un bel po’ di nuovi missili americani V-Shorad, preludio, magari, a prossime onorificenze NIAF al Sindaco Giacomo Possamai e al suo “consigliere esterno”, senza gettoni, assicurò il sindaco, Jacopo Bulgarini d’Elci, ideatore e direttore del festival, per il quale, ops, riceverà il giusto compenso senza neanche porsi, la coppia, il problema di un qualche conflitto di interessi o, almeno, di una evidente mancanza di opportunità: “non ricevo compensi per i rapporti con la comunità americana, ma, alla bisogna, mi organizzo un festival…, magari il primo e poi si vede”.

Una coincidenza definita “rivelatrice”, che alimenta i sospetti di chi vede nella kermesse più un’operazione di consenso geopolitico-militare che un reale scambio culturale. Non a caso, osservatori e una miriade di associazioni e comitati locali parlano di un progetto in cui “arte, gastronomia e relazioni sociali” appaiono come elementi di facciata, mentre restano volutamente in ombra i nodi più scomodi: la sudditanza politica e il peso della presenza militare americana sul territorio e l’occupazione di vaste aree cittadine da parte delle basi, tra cui la Del Din, imposta da Berlusconi e Prodi ma osteggiata dalla gran parte dei vicentini, Achille Variati in primis, che ci vinse le elezioni, ma che ci piacerebbe sapere ora cosa ne pensa della “ideazione” dei suoi due figliocci politici Giacomo e Jacopo.


Della genesi e di alcune, non poche contraddizioni dell’amicizia tra l’Italia, intesa come Istituzione non come popolo, e l’America del Nord, gli Usa, sempre l’Istituzione e non i suoi cittadini, oltre che del diverso legame con l’America del sud, se ne è occupato lo storico Emilio Franzina in articoli e nel suo libro “America sorella? Italiani e italo discendenti in Brasile e nelle altre Americhe”, nel nostro shop, nelle librerie e, a brevissimo, su Amazon.
Qui ci occupiamo sinteticamente dell’aspetto veniale e, forse anche, procedurale/amministrativo dell’evento che non brilla di certo per trasparenza sulle entrate e uscite previste, di certo rilevanti se si considerano i gettoni per gli ospiti, gli ingaggi, le spese organizzative e di comunicazione, i compensi per i “direttori” e quant’altro.
Di sicuro c’è un piano delle entrate e uno delle uscite, ci siamo detti, e allora, seguendo la trafila di quella che sembrerebbe la struttura organizzativa (Fondazione Teatro Comunale, l’organizzatore, e quindi ente che emette fatture e ricevute e paga i compensi, Bulgarini ideatore e direttore e Comune di Vicenza come patrocinatore e facilitatore), ci siamo rivolti per tempo al segretario generale della Fondazione per chiedere lumi ufficiali.
Per non dare adito a interpretazione, nostre e di chi legge, pubblichiamo lo scambio di mail col Dr. Pier Giacomo Cirella segretario generale (e col responsabile trasparenza non indicato nel sito) della Fondazione Teatro comunale di Vicenza. Leggete e fatevi un’idea su trasparenza e segreti (militari?).
SCAMBIO MAIL COL Dr. Pier Giacomo Cirella
ViPiu.it – VicenzaPiù Viva – 29 luglio 2025 …con la presente, in qualità di giornalista e direttore responsabile di testate registrate presso il Tribunale di Vicenza, tra cui ViPiu.it e VicenzaPiù Viva, Le chiedo cortesemente un incontro conoscitivo, propedeutico ad ogni eventuale altro ulteriore passo, se necessario, relativo ai contributi pubblici e privati, nonché alla documentazione economica, contrattuale e gestionale, connessi all’organizzazione dell’Italia–America Friendship Festival – Edizione 2025, evento patrocinato e promosso dal Comune di Vicenza e affidato alla gestione della Fondazione Teatro Comunale.
La richiesta è motivata da finalità di trasparenza e rilevanza pubblica di un evento che sta suscitando un notevole interesse mediatico e civico.
Nel ringraziarla per la sua attenzione, La saluto cordialmente.
Dr. Pier Giacomo Cirella – 30 luglio 2025… Gentile Ing. Coviello, la ringrazio per l’attenzione che rivolge alle nostre attività organizzative. Al momento e in relazione a quanto chiede il progetto, come saprà si poggia solo su finanziamenti privati o tanto meno comunali, né diretti o indiretti (aziende partecipate). La Fondazione Teatro, cura solo la parte organizzativa a fronte di un corrispettivo per i costi del personale impiegato.
Semmai il Comune, che patrocina e promuove il progetto, ci dovesse chiedere informazioni maggiori sarà nostra cura informarlo sullo stato di fatto a consuntivo.
Un cordiale saluto.
ViPiu.it – VicenzaPiù Viva– 30 luglio 2025… Gentile dr. Cirella, nel ringraziarla per il cortese riscontro Le preciso che la nostra non è attenzione alla vostre attività organizzative classiche, che seguiamo sempre con nostri specifici collaboratori, ma che la mia specifica richiesta di informazioni per l’Italia-America Friendship Festival, che lei ci conferma che è curato organizzativamente dalla Fondazione TCVi, è motivata da finalità giornalistiche di trasparenza e rilevanza pubblica.
Ciò premesso in relazione alla Vostra risposta, siamo a chiederVi:
1) da chi proviene il corrispettivo a voi riconosciuto per la gestione della parte organizzativa in relazione ai costi del personale impiegato e a quanto ammonta tale corrispettivo?
2) La Fondazione riceve direttamente i finanziamenti privati? In quest’ultimo caso quali e di quali importi? Chi altro, se esiste, riceve finanziamenti per le attività organizzative da voi espletate e, in questo caso, come è regolato il flusso economico?
3) i costi organizzativi dell’evento (direzione progettuale, location, collaboratori esterni, ospiti, installazioni, logistica, sicurezza, servizi vari…) vengono tutti sostenuti direttamente dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, o vi sono altri soggetti, pubblici o privati, che gestiscono direttamente le relative risorse e spese? In questo secondo caso chi sono questi soggetti e a quali aspetti sono deputati?…
Dr. Pier Giacomo Cirella – 31 luglio 2025… Gentile Ing. Coviello, ci sarà tempo per parlarne al mio ritorno a settembre dalle vacanze. La ringrazio sempre per l’attenzione e le invio i migliori saluti.
Le auguro buone vacanze.
ViPiu.it – VicenzaPiù Viva– 31 luglio 2025… Gent.mo direttore, forse non sono stato chiaro: è un argomento non di mia curiosità ma di interesse pubblico di cui ViPiu.it sta per scrivere e che non può attendere le sue, e mie, vacanze, tanto più che l’evento è programmato per il 12-14 settembre.
In caso di sua assenza di risposte dovrò prenderne atto pubblicamente.
Le sottolineo che l’ho contattata in maniera cortese.
Decida lei se dare visibilità o meno al mondo intorno al festival.
Io trascuro le mie ferie per il pubblico interesse e, nel caso, lei non voglia o non possa rispondere, neanche via mail, alle nostre domande, non credo non esista nella sua struttura chi mi possa rispondere con la stessa autorevolezza e rappresentatività.
Io sono qui, in attesa.
Dr. Pier Giacomo Cirella – 31 luglio 2025… Caro direttore, come le ho già scritto, il Festival Ita/Usa ad oggi non è finanziato da contributi pubblici italiani e credo questo possa rispondere alla maggior parte delle sue domande. I finanziatori e promotori del progetto li trova facilmente pubblicizzati su sito e canali social del festival oltre che sulla sua stessa testata dato che ne ha promosso i contenuti fino a pochi giorni fa.Il pubblico interesse di cui lei parla avrebbe senso in caso di eventi sostenuti da enti pubblici e organizzati da enti pubblici, ma oltre a non essere questo il caso, come ente organizzatore non abbiamo l’obbligo di pubblicizzare importi di accordi privati tanto più con una testata giornalistica.
Spero di essere stato sufficientemente esaustivo…
ViPiu.it – VicenzaPiù Viva– 31 luglio 2025… Carissimo direttore, lei non ha, forse, l’obbligo di comunicare (poteva darci le varie cifre in ballo fra elargitori e beneficiari non indicandone i nomi) ma ci stupisce la sua frase “tanto più con una testata giornalistica”, che fa il suo mestiere.
Per sua conoscenza, ma la sua vice, che è sempre in copia lo sa, io ho imposto alla nostra concessionaria di rescindere l’accordo non pubblicitario ma di pubblicazione di redazionali (firmati come tali) appena ho avuto sentore del grigio intorno al Festival che lei non dissipa ma fa aumentare.
La Fondazione, pubblica, non fa chiarezza, ne prendiamo atto.
Pubblicheremo e vedremo se altri faranno come lei sul vortice di denaro.
Distinti saluti e, mi raccomando, buone ferie.
FINE SCAMBIO MAIL
Insomma, la Fondazione del Teatro Comunale di Vicenza alla fine non trova nulla di meglio che trincerarsi dietro i finanziamenti non pubblici. Gent.mo dr. Cirella, per esempio, le sale e i luoghi pubblici oltre ad altri servizi e facilities concessi dall’amministrazione comunale di Vicenza al festival, che cittadini e aziende pagherebbero, sono pagati o se ne accolla le spese (mancato incasso) il Comune di Vicenza? Non è una forma di finanziamento pubblico?
Ma, poi, perché non ci ha voluto rispondere con chiarezza sugli aspetti economici dell’Italia-America Friendship Festival, neanche sui totali degli introiti e dei costi previsti? Se l’evento andasse in perdita paga, ad esempio, la Fondazione, se guadagna a chi va l’utile?
E su quelli fiscali. Non è chiara, infatti, la struttura con il Comune a fare da cappello a un evento e a un ideatore direttore, consigliere esterno senza gettoni, di cui lei, responsabile della Fondazione TCVi, non comunica compensi personali ed, eventualmente, di sue strutture societarie, compensi che non ci dice chi li abbia fissati: la Fondazione come organizzatore o un’entità ad oggi astratta? Lei organizza ma non decide nulla? Chi lo fa?
Potrei andare avanti con le domande ma lei è dovuto andare in ferie. Una, però una mi fa veramente preoccupare e gliela faccio, oltre alle altre, pubblicamente: questo sistema organizzativo in cui tutti fanno ma nessune decide e comunica, non è un po’ un marchingegno per evitare altre procedure di assegnazione dell’organizzazione?
Ovviamente, dopo un suo messaggio, successivo alle mail al dr. Cirella, Jacopo Bulgarini ha declinato il mio invito a parlare di numeri e fatti nell’intervisata, sempre per vacanze, che mi proponeva sui “massimi sistemi”.
Abbiamo scritto anche a NIAF (Office of Communications / Sponsorships) il 22 agosto questa mail (estratto)
According to public sources, the National Italian American Foundation (NIAF) is listed among the sponsors of the event.
“…In order to provide accurate and transparent information to our readers, I would kindly like to ask:
What are the specific activities and initiatives that NIAF will support during the Festival?
What is the total financial contribution or sponsorship amount provided by NIAF for this edition of the Festival?
Your clarification will be highly valuable for our reporting and for offering the public a clear understanding of NIAF’s role and commitment in this cultural initiative….”
Beh, se lei, dr. Cirella, per lo meno era giustificato per l’evasività nelle risposte dalle indispensabili ferie, NIAF neanche ci ha risposto, mentre andiamo in stampa.
Forse la lobby (dei V-Shorad?) è impegnata a scegliere qualche residente a Vicenza per i prossimi premi nel loro gala 2026. Noi ci permettiamo di aggiungere ai nomi del nostro sindaco e del nostro “gettonato” consigliere esterno, senza gettoni, ai rapporti con la comunità americana, il suo nome: lei dirige un teatro e ha recitato molto bene la sua parte con la nostra “testata giornalistica”.
P.s. Leggete l’articolo e capite, se condividerete almeno le nostre domande, perché VicenzaPiù Viva e ViPiu.it sono poco graditi agli investitori pubblicitari “filo-poteri” o facenti parte dei “poteri” tra cui quelli del Festival, cioè oltre alla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, Enel, Medical Tourism Italy, Save Aeroporti, Polo Marconi, Confindustria Vicenza, Fitt, Zamperla, Azimut e Gruppo ICM.