Italia-America Friendship Festival: inaugurazione di Possamai e Bulgarini con i militari USA e parte scontro… social con i pacifisti

Le contestazioni dell'Italia-America Friendship Festival continueranno con la manifestazione del 13 settembre “No more bases, no more wars”, organizzata dal coordinamento antimilitarista.

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Italia-America Friendship Festival, foto USAG Italy e commenti Movimenti pacifisti e antimilitari
Italia-America Friendship Festival, foto USAG Italy e commenti Movimenti pacifisti e antimilitari

È stato inaugurato oggi l’Italia-America Friendship Festival, promosso dal Comune di Vicenza col sindaco Giacomo Possamai, organizzato dalla Fondazione Teatro Comunale  e ideato, diretto da Jacopo Bulgarini d’Elci e finanziato da NIAF e numerosi sponsor, per celebrare il 70° anniversario della prima base, la Carlo Ederle, in città e, aggiungono gli organizzatori, i rapporti tra Italia e Stati Uniti. E sono decollate le proteste social con alcuni commenti dei Movimenti pacifisti e antimilitari su foto USAG Italy dell’inaugurazione.

L’evento – che si svolge da oggi, 12 settembre, a domenica 14 anche nei principali spazi monumentali cittadini messi a disposizione, si presume gratuitamente (in assenza di informazioni trasparenti da parte del segretario generale della Fondazione TCVi, Pier Giacomo Cirella), dal Comune di Vicenza, che di fatto, quindi, finanzia l’evento – nasce nel segno del 70º anniversario dell’insediamento della prima base USA a Vicenza, la Caserma Carlo Ederle, a cui negli anni si è aggiunta la contestata base Del Din (ex Dal Molin).

Le parole del sindaco Possamai

Nel suo intervento inaugurale (qui i dettagli), il sindaco Giacomo Possamai ha, ovviamemte, ribadito la natura culturale e simbolica del Festival: «Non è un’iniziativa militare, ma un’occasione per valorizzare i legami culturali, economici e sociali tra la nostra città e gli Stati Uniti. Un momento di apertura e dialogo che guarda al futuro, oltre le contrapposizioni ideologiche». Possamai ha sottolineato il valore degli spazi monumentali concessi dal Comune – dalla Basilica Palladiana a Palazzo Chiericati – come luoghi di incontro e confronto tra le due sponde dell’Atlantico.

La contestazione

Immediata la replica dei numerosi movimenti contrari al Festival, che hanno diffuso sui social e sui gruppi di messaggistica commenti su alcune immagini dell’inaugurazione scattate e diffuse da Usag Italy (la struttura dell’esercito USA a Vicenza). Nelle foto dell’inaugurazione compaiono infatti in prima fila al Teatro Olimpico e sul palco numerosi ufficiali americani e italiani, accanto alle autorità civili. «Loro lo chiamano ponte culturale, noi complicità con la guerra globale» si legge in una delle didascalie; un’altra denuncia «il palcoscenico della vergogna», accusando gli amministratori di festeggiare con i militari mentre in Palestina e in altre aree del mondo si combattono guerre sostenute dagli alleati USA.

Due visioni inconciliabili

Il contrasto tra la presentazione ufficiale e le immagini dell’evento alimenta così le polemiche. Da un lato l’amministrazione comunale e i promotori insistono sull’idea di un festival culturale, di dialogo e apertura internazionale (con le migliaia di militari della truppa USA, ovviamente presi da ben altre preoccupazioni e assenti oggi come sempre); dall’altro movimenti, associazioni pacifiste e partiti della sinistra radicale e/o non conformista, tra cui anche i “moderati”, parte della maggioranza di Possamai, di M5S, Coalizione Civica e Sinistra Italiana, denunciano l’operazione come una normalizzazione della presenza militare americana a Vicenza, un tentativo di coprire con la retorica dell’amicizia una realtà di servitù militare e di dipendenza geopolitica.

Le contestazioni dell’Italia-America Friendship Festival e le attività anti militarizzazione di Vicenza continueranno nei prossimi giorni, mentre la città si prepara anche alla manifestazione del 13 settembre “No more bases, no more wars”, organizzata dal coordinamento antimilitarista.