Italia-America Friendship Festival, Rifondazione Comunista: è solo propaganda militare, mobilitazione in corso

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La segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista esprime nella nota che pubblichiamo la propria più ferma condanna per la decisione del Comune di Vicenza di patrocinare e promuovere il cosiddetto Italia-America Friendship Festival, previsto dal 12 al 14 settembre 2025.

Dietro l’etichetta rassicurante dell’”amicizia” e della “cultura”, si cela in realtà un’operazione di propaganda filoatlantica e militare, concepita e costruita su misura per legittimare la presenza dell’esercito statunitense in città e rafforzare l’immagine dell’occupante a stelle e strisce come “amico” e “benefattore”.

Italia-America Friendship Festival BOCCIATO
Italia-America Friendship Festival BOCCIATO

Una scelta scandalosa del sindaco Possamai

Riteniamo gravissima la responsabilità politica del sindaco Giacomo Possamai, esponente di un centrosinistra sempre più succube degli interessi dell’occupante USA. Appoggiare un festival di questo tipo, in un momento storico segnato da guerre e crimini internazionali, significa legittimare gli Stati Uniti che finanziano il genocidio in Palestina e sostengono militarmente l’occupazione di Gaza da parte di Israele, significa infine sistenere il presidente bullo che sta trattando da servi sciocchi i suoi alleati europei.
La scelta di Possamai è infine un atto che mostra totale insensibilità e disprezzo per una larga parte della cittadinanza vicentina che da anni si oppone alla militarizzazione del territorio vicentino.

Il direttore del festival come esecutore della propaganda

Gravemente responsabile è anche Jacopo Bulgarini d’Elci, ideatore e direttore dell’evento, che presenta un programma culturale completamente allineato agli interessi dell’occupante statunitense, in cui non vi è spazio per il pensiero critico, il dissenso, l’analisi geopolitica o il rifiuto della guerra. Altro che “cultura che unisce”: questo è un megafono del regime, la vetrina patinata dell’imperialismo USA.

Gli ospiti complici di un’operazione indegna

Non possiamo tacere inoltre l’opportunismo di tanti ospiti e relatori, molti dei quali provenienti da una cosiddetta sinistra liberal e fucsia che, nel 2010, si dichiarava contraria al raddoppio della base Dal Molin e si mobilitava con i movimenti per la pace.
Oggi quegli stessi nomi si prestano, per visibilità o per denaro, a fare da testimonial al più grande apparato militare del mondo.
Pecunia non olet, la coerenza è merce rara.

Vicenza merita di meglio

Noi diciamo chiaramente che le basi militari sono tumori per le comunità che le ospitano, e che questo festival ne rappresenta la metastasi culturale: un’operazione ideologica che serve a normalizzare l’occupazione, ad abbellire la guerra, a piegare la memoria storica e la dignità di Vicenza agli interessi del complesso militare-industriale.

Il partito della Rifondazione Comunista sarà in campo per denunciare e contrastare questa vergogna a fianco delle associazioni pacifiste e dei comitati cittadini che in questi giorni si stanno mobilitando contro l’Italia-America Friendship Festival.

Contro le guerre, contro le basi, contro la propaganda.
Vicenza non è una colonia.

Segreteria provinciale
Partito della Rifondazione Comunista