Caso Jannacopulos: colpo di scena in aula, denunciata l’ex sindaco Olivo

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Jannacopulos processo
Giovanni Jannacopulos

Giovanni Jannacopulos, accusato di stalking e minacce a pubblico ufficiale nei confronti del direttore dell’Usl 7 Carlo Bramezza, ha denunciato Rossella Olivo, ex sindaco di Romano d’Ezzelino.

Il fatto è emerso nel corso dell’ultima udienza del processo a carico dell’84enne patron di Medianordest (Rete Veneta e Antenna Tre), come riporta Il Corriere del Veneto edizione Vicenza e Bassano.

Durante il controesame dell’ex amministratrice comunale, chiamata a testimoniare dal PM Gianni Pipeschi, è emersa la denuncia presentata da Jannacopulos nei confronti della Olivo.

L’ex sindaco, già interrogata lo scorso 31 marzo, ha dunque scoperto in aula che Jannacopulos si era recato dai carabinieri mercoledì scorso, denunciandola per falsa testimonianza durante la sua precedente deposizione. La denuncia era corredata da allegati, tra cui una chiavetta USB contenente servizi televisivi che, secondo la difesa di Jannacopulos, smentirebbero la testimonianza di Olivo.

L’avvocato dell’editore vicentino, ha annunciato la denuncia scatenando una reazione da parte degli avvocati di Bramezza e di parte civile e dello stesso sostituto procuratore Pipeschi. Quest’ultimo ha espresso in aula la sua preoccupazione: “Si fa molta fatica a non pensare che la finalità sia di intimidire il teste, dato che la deposizione non è ancora terminata“, riporta il quotidiano. E ha aggiunto: “Cosa succederebbe se una cosa del genere l’avesse fatta il pm?”.

Il controesame di Rossella Olivo si è concentrato sui suoi rapporti con un assessore che le avrebbe rivelato come il suo referente politico non fosse lei, ma Jannacopulos, e su presunti servizi diffamatori andati in onda su Reteveneta.

Successivamente ha deposto Valerio Fabio Alberti, ex direttore generale dell’Usl di Bassano. Alberti ha raccontato come, in seguito alla morte di un bambino, la televisione di Jannacopulos avrebbe screditato l’operato dei medici dell’ospedale e dell’Usl. Per questo motivo, l’allora direttore generale aveva fatto affiggere cartelli per invitare a non credere ai servizi trasmessi, ritenendo corretto l’operato dell’ospedale.

La vicenda giudiziaria trae origine da una serie di servizi televisivi andati in onda dal 2021, ritenuti lesivi nei confronti del direttore sanitario Carlo Bramezza, con l’obiettivo di costringerlo a compiere atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. Nonostante precedenti sentenze del Riesame e della Cassazione avessero escluso la natura minacciosa dei servizi, lo scorso gennaio il tribunale di Vicenza ha disposto il rinvio a giudizio di Giovanni Jannacopulos.