
LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La Chiesa cattolica a Malta ha espresso con fermezza la propria opposizione alla nuova proposta del governo di legalizzare il suicidio assistito volontario, segnando una netta divisione tra le autorità civili e la leadership ecclesiastica su uno dei dibattiti etici più delicati del Paese.
In un breve ma incisivo post sulla piattaforma social X, l’arcivescovo Charles J. Scicluna ha manifestato una chiara disapprovazione nei confronti dell’iniziativa governativa di legalizzare l’eutanasia per i pazienti affetti da malattie terminali. “Che la morte e il morire siano sempre accompagnati da una cultura di cura compassionevole”, ha scritto l’arcivescovo.
“Che i nostri operatori sanitari siano sempre servitori della vita con dignità, mai dispensatori di morte. Un grande sì alle cure palliative fino alla nostra fine naturale”. Le sue dichiarazioni sono arrivate in risposta all’annuncio fatto martedì dal governo, che ha avviato una consultazione pubblica di due mesi sull’introduzione e l’attuazione del suicidio assistito volontario.
Il quadro normativo proposto limita l’ammissibilità esclusivamente agli adulti affetti da una malattia terminale incurabile e irreversibile, con una prognosi di morte entro sei mesi. Le garanzie previste includono l’obbligo che la richiesta provenga unicamente dal paziente e stabiliscono che qualsiasi suggerimento o offerta di eutanasia da parte del personale medico costituirebbe un reato penale.
La Segretaria Parlamentare per le Riforme e l’Uguaglianza, Rebecca Buttigieg, ha sottolineato che il sistema è progettato per prevenire abusi e garantire che la decisione rimanga personale, volontaria e sotto supervisione medica. “Nessuno può influenzare o incoraggiare il paziente, e saranno applicate regole rigorose di idoneità”, ha affermato.
Il dibattito sull’eutanasia è presente da anni a Malta, con il Partito Laburista che si era impegnato a promuovere una discussione nazionale sul tema come parte del proprio manifesto elettorale.
Il Primo Ministro Robert Abela ha ribadito la necessità di un “dibattito maturo”, sostenendo che la società debba affrontare tali realtà con compassione e senso di responsabilità. Con l’inizio del periodo di consultazione pubblica, ci si aspetta che il contrasto tra la spinta legislativa laica del governo e la bussola morale della Chiesa plasmi il dibattito pubblico nelle prossime settimane.
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(ITALPRESS)