La croce olimpica e paralimpica nella sede di Athletica Vaticana

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ROMA (ITALPRESS) – La croce olimpica e paralimpica degli sportivi è da oggi, mercoledì 25 giugno, nella sede operativa di Athletica Vaticanala “casa vaticana dello sport” – a palazzo San Calisto nella zona extraterritoriale della Santa Sede, nel cuore di Trastevere.

Con un gesto di fraternità sportiva, la croce “sportiva” è stata portata – dalla Città del Vaticano a San Calisto – da una delegazione del Gruppo polisportivo Fiamme Gialle, espressione della Guardia di Finanza, insieme con l’Associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede. Rilanciando una collaborazione di esperienze agonistiche, inclusive, solidali e spirituali. Con Alessia Trost, che alle Olimpiadi ha preso parte nel salto in alto e che ora è allenatrice, erano presenti due atlete e un atleta della Sezione giovanile “G.Simoni” delle Fiamme Gialle: Rosa Giglio, Gloria Vuolo e Lorenzo Settanni.

Rivivendo le emozioni dei Giochi di Parigi 2024, nel pieno del Giubileo dello sport, lo scorso 14 giugno la croce è stata consegnata da una delegazione della Conferenza episcopale francese – guidata dal vescovo Emmanuel Gobilliard  e dal campione olimpico di judo Aurelién Diesse, con la partecipazione di Thomas Bach, presidente uscente del Comitato olimpico internazionale – ad Athletica Vaticana. Proprio all’inizio del pellegrinaggio da piazza Pia alla Porta santa della basilica di San Pietro.

A portare la croce – lungo la simbolica “pista” di via della Conciliazione – sono stati il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della Santa Sede per la cultura e l’educazione, e lo stesso Bach (l’ha sorretta al momento di varcare la Porta santa, fino all’altare della Confessione sulla tomba di san Pietro). In un significativo passaggio di mano in mano che ha visto insieme chi lo sport lo dirige, lo pratica ad alto livello e lo vive nella dimensione educativa dell’amatorialità. Le Fiamme Gialle hanno preso parte al pellegrinaggio giubilare con una vivace delegazione della Sezione giovanile, proprio nel segno dello slancio della speranza che è l’essenza dell’Anno santo.

Athletica Vaticana, a sua volta, consegnerà, prossimamente, la croce alle diocesi nel cui territorio si svolgeranno i Giochi olimpici e paralimpici invernali ed estivi: Milano-Cortina 2026 e Los Angeles 2028 i primi appuntamenti. Nello stile delle Giornate mondiali della gioventù.

Un gesto che è anche una proposta di pace, La croce continuerà, così, a essere riferimento concreto per sostenere speranze e paure, attese e delusioni, vittorie e sconfitte di tutti coloro che, a vario titolo, vivono lo sport anche come esperienza di fede cristiana con la preghiera.

A realizzare la croce olimpica e paralimpica degli sportivi è stato l’artista Jon Cornwall per la comunità cattolica di Londra — in occasione dell’edizione dei Giochi nel 2012 — con 12 pezzi di legno provenienti da diverse zone del mondo: Terra Santa, Cina, Russia, Africa del nord e Africa del sud, Giamaica, America del nord, Argentina, Brasile, India, Australia e Inghilterra (dove è stata realizzata). I legni diventano 15 considerando anche il “podio” che sorregge la croce: sui tre gradini non sono indicati il primo, il secondo e il terzo posto, ma “medaglie” che si chiamano “fede”, “speranza”, “amore”.

Da Londra, in uno stile di spontaneità, la croce è arrivata all’arcidiocesi di Rio de Janeiro per le Olimpiadi e Paralimpiadi 2016. A Tokyo, tra il 2020 e il 2021, la pandemia ha impedito di organizzare iniziative. E così la croce ha trovato una straordinaria collocazione a Parigi — per l’edizione dei Giochi 2024 — nella cappella degli sportivi nella chiesa della Maddalena.

-Foto ufficio stampa Athletica vaticana-
(ITALPRESS).