L’accordo con il Messico consentirà agli Stati Uniti di deportare i migranti non-messicani alla frontiera

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L’11 maggio 2023 terminano le disposizioni adottate dall’amministrazione Trump che imponevano restrizioni agli ingressi in tempo di pandemia: così quella di Biden ha voluto raggiungere un nuovo accordo con il governo messicano che per la prima volta consentirà alle autorità statunitensi di deportare i migranti non messicani entrati illegalmente nel Paese attraverso il confine meridionale.

Le autorità statunitensi considerano l’accordo come una svolta, che fornisce loro un potente strumento di applicazione della legge per far fronte all’aumento del numero di migranti che si muovono verso gli Stati Uniti; con quella disposizione Trump aveva approfittato delle restrizioni dovute alla pandemia da coronavirus per vietare tutti i viaggi “non essenziali”.

Il programma prevede che gli Stati Uniti continuino ad espellere decine di migliaia di migranti irregolari provenienti da paesi dell’America Latina, come Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela, e che questi migranti vengano invece accolti dal Messico.

La dichiarazione ufficiale dei due Paesi non ha fornito alcuna indicazione sul numero di deportati statunitensi che il Messico è disposto a riprendersi, ma 30.000 ammonterebbero solo a una frazione del numero di migranti che attraversano il Paese ogni mese.

Circa 6.000-8.000 migranti al giorno sono stati presi in custodia dagli Stati Uniti nell’ultima settimana, secondo gli ultimi dati della U.S. Customs and Border Protection.

Fonte: The Vision