Licenziamenti illegittimi, Rucco (FdI): “Senza tetto ai risarcimenti piccole imprese a rischio”

81
licenziamenti illegittimi
Francesco Rucco (FdI) su tav e salto del montone a setteca' \
Francesco Rucco (FdI)

L’ex sindaco e presidente della provincia di Vicenza Francesco Rucco, esponente di Fratelli d’Italia, ha commentato con toni preoccupati la sentenza che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 9, comma 1, del d.lgs. 23/2015 nella parte in cui fissava un limite massimo di sei mensilità ai risarcimenti da licenziamento illegittimo nelle aziende sotto i 15 dipendenti. Secondo Rucco la sentenza mette in difficoltà le piccole imprese: “Con la recente pronuncia della Corte Costituzionale – ha dichiarato Rucco – si apre una fase di grande incertezza per il mondo produttivo, in particolare per il tessuto delle micro e piccole imprese che caratterizza profondamente il nostro territorio.”

Secondo Rucco, l’articolo 9 ha la sua ragione d’essere: “Il legislatore, nel distinguere tra grandi e piccole imprese, aveva riconosciuto una realtà evidente: la capacità di sostenere contenziosi e indennizzi non è la stessa per chi ha centinaia di dipendenti e per chi lotta ogni giorno per tenere aperta un’attività familiare. Rimuovere quel limite e aprire la strada a richieste risarcitorie fino a 36 mensilità rischia di tradursi, nei fatti, in una vera e propria condanna per molte imprese, soprattutto in regioni come il Veneto, dove la forza del sistema economico risiede nella diffusione capillare delle PMI.”

Rucco poi ha aggiunto, con un sillogismo un po’ forzato, che “milioni di cittadini si sono espressi nel referendum rigettando proprio l’abrogazione di quella norma”, alludendo al fatto che l’abrogazione del tetto ai risarcimenti era tra i quesiti dell’ultima consultazione referendaria che non ha raggiunto il quorum.

L’esponente FdI ha ribadito la necessità di mettere al centro il principio di equilibrio tra le tutele dei lavoratori e la sostenibilità per le imprese: “Difendere il lavoro – ha concluso – significa anche difendere chi lo genera. E questo non può prescindere da una visione concreta, proporzionata e compatibile con la realtà economica delle nostre comunità produttive.”