
La sospensione dei “Racconti del territorio” durante l’assemblea sulla situazione palestinese al liceo Fogazzaro di Vicenza accende il dibattito politico nazionale e regionale. Le circolari ministeriali del 5 novembre e del 12 dicembre, che hanno imposto lo stop a una parte del programma organizzato dagli studenti, sono finite al centro di una dura contestazione da parte del Partito Democratico, che vede in questa scelta un’ingerenza nell’autonomia scolastica.
La deputata dem Rosanna Filippin ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Secondo la parlamentare, bloccare un approfondimento con la motivazione della mancanza di contraddittorio rappresenta un limite al pluralismo stesso. “È doveroso favorire strumenti di approfondimento fondati su fonti autorevoli”, ha dichiarato Filippin, citando autori come Anna Momigliani, Mahmoud Darwish e Amos Oz come esempi di complessità storica e umana.
Per la deputata vicentina, limitare la possibilità di analizzare quanto sta accadendo nei territori del conflitto significa sottovalutare la capacità di discernimento dei giovani e, di fatto, comprimere il loro diritto all’informazione. La preoccupazione espressa riguarda il rischio di cadere in forme di silenzio e censura che, anziché prevenire l’estremismo, finirebbero per falsare la realtà dei fatti.
A sostegno di questa posizione è intervenuta anche la consigliera regionale del PD, Chiara Luisetto, che ha definito grave la negazione della possibilità per gli studenti di affrontare in autonomia e libertà un tema chiave del dibattito pubblico. Secondo Luisetto, le posizioni espresse dal Ministero e ribadite dall’Ufficio scolastico regionale comprimono lo spazio per testimonianze ritenute urgenti e necessarie dalla comunità studentesca.
La consigliera regionale ha sottolineato come la violenza e il conflitto in atto non possano essere considerati questioni marginali da escludere dalle aule scolastiche. “La risposta non può e non deve mai essere silenzio e chiusura”, ha affermato Luisetto, ribadendo la propria solidarietà agli studenti e alle studentesse che rivendicano il diritto di espressione e confronto.
Il dibattito sollevato dal caso del liceo Fogazzaro pone dunque l’accento sulla gestione delle tematiche di attualità internazionale all’interno dei percorsi educativi, con il Partito Democratico che chiede maggiore libertà per gli studenti di costruire una propria coscienza critica senza subire limitazioni dai vertici ministeriali.



































