Caso Fogazzaro, gli studenti reagiscono allo stop ministeriale: “Domani contro-assemblea sulla Palestina”

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Liceo Fogazzaro Vicenza

Il caso del liceo Fogazzaro di Vicenza si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo lo stop imposto dalle circolari ministeriali ai laboratori sulla situazione palestinese, gli studenti hanno deciso di rispondere con una contro-assemblea autogestita, prevista per domani, 23 dicembre, alle 8.

L’iniziativa è stata organizzata dagli studenti dell’istituto insieme alla Rete degli Studenti Medi di Vicenza e a Intifada Studentesca Vicenza. Si tratta di una scelta definita come una “forma di protesta e di autodeterminazione” in risposta alla cancellazione dei tre laboratori che avrebbero dovuto ospitare testimonianze di attivisti, volontari e giovani palestinesi.

“Quello che stiamo vivendo – affermano gli studenti in una nota – è il modello di una scuola che rinuncia al proprio ruolo educativo, che censura il confronto e che di fatto legittima il silenzio di fronte a un genocidio”. Al centro della contestazione vi è il concetto di neutralità invocato dalle istituzioni scolastiche.

Secondo gli organizzatori, tale pretesa si tradurrebbe in una negazione del diritto all’informazione e al pensiero critico. “Ascoltare testimonianze dirette non è propaganda, ma formazione“, ribadiscono con fermezza, sottolineando come la scuola non debba restare indifferente di fronte a tematiche umanitarie di tale portata.

La contro-assemblea si propone come uno spazio libero di confronto e condivisione sulla situazione in Palestina. Per i ragazzi del Fogazzaro, il silenzio imposto dall’alto equivale a una vera e propria presa di posizione politica, che svuota di significato la funzione degli organi di rappresentanza studentesca.

“Le assemblee d’istituto sono spazi degli studenti e per gli studenti. Se vengono svuotate di contenuto e sottoposte a controllo politico, allora è nostro dovere ricostruirle dal basso”, concludono i rappresentanti delle sigle studentesche coinvolte nell’iniziativa di domani mattina.

L’azione di protesta promette di riportare al centro del dibattito cittadino il tema dell’autonomia scolastica e della libertà di espressione all’interno degli istituti superiori vicentini, proprio in concomitanza con l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie.