“Linee programmatiche per Vicenza” di Rucco: le osservazioni di un lettore tecno-“logico”

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Con riferimento al vostro invito a fornire contributi per l’amministrazione Rucco (“Scrivete a cittadini@vipiu.it le vostre osservazioni sulle Linee programmatiche di mandato 2018-2023 dell’amministrazione Rucco: pubblicheremo le più interessanti”, ndr) espongo un concetto generale che potrebbe costituire principio di riferimento e pratica verso cui convergere nel corso dei prossimi 5 anni.

Premesso che il programma pubblicato è un classico elenco di evidenze amministrative, pur con ampio respiro al futuro, resta comunque il carattere sostanzialmente ancorato all’epoca trascorsa, cioè “Olocene”.


Oggi, e da qualche tempo siamo entrati nell’epoca nuova, cioè “Antropocene”. Ciò significa un capovolgimento dei termini, nei processi del cambiamento. Un tempo le attività umane, anche quelle più incisive venivano assorbite dall’ambiente, dal territorio, e le ripercussioni, gli effetti sulle relazioni umane venivano agevolmente metabolizzate o comunque orientate alla ricomposizione e adattamento.

Oggi, con il consumo di territorio e materie prime, con l’inquinamento, cambiamenti climatici, desertificazioni, carenza di lavoro, quindi l’allargamento della forbice tra ricchezza e povertà a livello globale … il processo di cambiamento subisce un salto di qualità, i paradigmi della nuova epoca sono: l’accelerazione degli accadimenti, la complessità, la crescita esponenziale …

Le Nuove Tecnologie sono i fattori determinanti, soprattutto nei campi della produzione, del commercio, degli armamenti, della salute, praticamente in tutte le attività umane.

Allora il lavoro materiale si riduce, la finanza globale determina le economie e democrazie degli Stati, le Città diventano Smart, i Big Data sono i nuovi indicatori della politica e dei consumi, il territorio ha bisogno di progetti per la resilienza, essere riqualificato …

Ma soprattutto c’è bisogno di recupero dell’economia reale, dei beni comuni, della valorizzazione del paesaggio naturale ed architettonico (non solo dei centri storici) …

Per farla breve, mentre una volta un determinato cambiamento avveniva nel corso di lunghi anni, oggi esso avviene in tempi estremamente ridotti … chi può fare previsioni su come sarà Vicenza fra 5 anni? Basta confrontare le “linee programmatiche amministrative” degli ultimi due quinquenni, vogliamo vedere quanto è stato realizzato? Mentre ciò che non era previsto nei termini che si sono poi visti è stato il rilancio del Centro con le mostre della Basilica Palladiana.

Questo per dire che bisogna cominciare a ragionare con la logica ICT, Big Data, Intelligenza Artificiale … che ci permetterebbe di non subire ma governare i conflitti in una potenziale valenza di opportunità creativa di futuro sostenibile.

Una questione emblematica: cosa ha prodotto la decennale e non conclusa contrapposizione al “militare?” e … cosa, di converso, avrebbe potuto produrre un confronto dialettico in termini di relazioni reciprocamente opportune e creative? Questa questione del “militare” è da porsela sotto il profilo di un metodo progettuale a prescindere da ogni pre-giudizio trattandosi di una decisione tra Governi, per cui a noi come comunità locale conviene ricercare e operare sul piano della convivenza civile.

In sintesi, la proposta per l’Amministrazione: organizzi un laboratorio permanente per giungere alla fine del quinquennio con un progetto sperimentato e collaudato, e per evitare eventuali imprevisti o contrattempi istituzionali, dia delega ad una associazione di natura civico-partecipativa, che magari abbia già il titolo pronto “incubatore creativo di futuro sostenibile“.

Piero Cazzaro