
Chiara Luisetto, consigliera regionale uscente e candidata alle prossime elezioni, fa proprio l’appello sulla sanità lanciato dal Circolo Bruno Buozzi di Vicenza, che a ridosso della consultazione elettorale, ha indicato tre proposte per i candidati al Consiglio regionale per “Rigenerare il sistema dei servizi e la salute”, partendo dal concetto che “Le Ulss non sono aziende”. La consigliera vicentina accoglie quanto affermato dal Circolo Buozzi, sostenendo che “Quando un territorio ti chiede di prendere in mano una battaglia sulla sanità, la prima cosa da fare è ascoltare. La seconda è assumersi la responsabilità di portare quella voce dove può diventare decisione.”
L’esponente Pd condivide i contenuti delle tre proposte del Circolo di riorganizzare la medicina del territorio, garantire più risorse al pubblico e ridare dignità al personale sanitario, evidenziando che sono le stesse che arrivano dall’ascolto dei sindaci, dagli ambulatori dove mancano medici e dagli ospedali dove si fatica a reggere i carichi di lavoro. “Non possiamo più permetterci – ribadisce Luisetto – un Veneto dove 13.500 vicentini non hanno il medico di base, dove le liste d’attesa costringono a rivolgersi al privato e dove la programmazione regionale ha lasciato scoperti interi territori. La sanità pubblica, in particolare quella territoriale e di prossimità, è stata indebolita da anni di scelte sbagliate e ora servono atti concreti per riorganizzare e tornare ad un modello più orizzontale, non continuando a slogan”.
La candidata del Pd dunque fa una promessa precisa: “Se rieletta, porterò in Consiglio regionale le tre proposte del Circolo Buozzi come base di un lavoro comune. La cura non è una parola astratta: è il modo in cui una Regione decide chi mettere al centro.”
Quella per una migliore sanità, continua Luisetto, è una battaglia che si può vincere solo se unisce cittadini, professionisti, amministratori e Regione: “È così che credo si debba procedere. La sanità pubblica è il cuore della nostra autonomia e della nostra sicurezza sociale: difenderla non è un tema di partito, è un tema di comunità. Io per questo ci sono, e continuerò a esserci.”







































