
PAVIA (ITALPRESS) – L’Università di Pavia è stata riconosciuta dalla Commissione Europea – Direzione Generale per l’Istruzione, la Gioventù, lo Sport e la Cultura come uno dei soli cinque Centres of Excellence nell’ambito dell’European Student Card Initiative (ESCI) per il biennio 2025-2027.
Un risultato che premia la leadership dell’Ateneo pavese nella digitalizzazione dei programmi Erasmus+ e nella costruzione di processi più trasparenti, efficienti e centrati sugli studenti, con effetti positivi che vanno ben oltre il perimetro universitario.
Una strategia europea per semplificare e competere L’ESCI, fulcro della strategia europea per uno spazio dell’istruzione superiore sempre più integrato, punta a digitalizzare procedure fondamentali, come la gestione degli Interinstitutional Agreements, dei Digital Learning Agreements e il rilascio delle European Student Card, con l’obiettivo di ridurre tempi e complessità burocratiche e incentivare così la mobilità internazionale.
Proprio in questo quadro si inserisce il riconoscimento assegnato quest’anno a cinque università europee, scelte fra 123 istituzioni candidate di 30 Paesi, che si sono distinte come “Champions of Excellence” per le loro performance nell’adozione delle tecnologie EWP ed ESC. Tra queste eccellenze figura anche l’Università di Pavia. Oltre la compliance: la governance come fattore di successo.
Il percorso di Pavia è partito nel 2021 non solo per rispondere ai requisiti europei, ma per ripensare radicalmente la gestione della mobilità e dei processi accademici. È stato istituito un Digital Mobility Working Group, affiancato da una Commissione per la Mobilità Internazionale che coinvolge prorettori, delegati di Dipartimento e rappresentanti degli studenti, con il coordinamento di un Erasmus Digital Officer, figura strategica prevista dalla Commissione UE.
Questo modello di governance trasversale si è rivelato decisivo per garantire l’allineamento tra obiettivi istituzionali, innovazione tecnologica e coinvolgimento di tutti gli stakeholder, riducendo resistenze interne e frammentazione. Il cuore della trasformazione di Pavia è un workflow digitale che automatizza oltre 60 passaggi, dall’import iniziale dei dati allo scambio documentale, dalla firma del Grant Agreement fino al calcolo automatico delle borse di studio.
Questo approccio permette di gestire volumi di mobilità crescenti senza aumentare proporzionalmente il personale amministrativo, ottimizzando i costi indiretti e migliorando il time-to-service per studenti e partner internazionali. Parallelamente, sono stati digitalizzati anche i processi delle mobilità incoming: oltre 20 stati condizionali tracciano l’intero percorso degli studenti in arrivo, dall’accettazione alla creazione del libretto universitario e al rilascio dei certificati finali.
Questo garantisce onboarding rapido e un’esperienza fluida, con effetti diretti sulla capacità di attrarre studenti stranieri e generare indotto sul territorio. I risultati sono evidenti: nel 2024/25 le mobilità internazionali di ingresso e uscita dell’Università di Pavia hanno sfiorato quota 2.300 studenti, rispetto ai poco più di 800 del 2020/21, mentre i fondi Erasmus+ ottenuti hanno portato l’Università al 9° posto nazionale, rispetto al 18° posto del 2024, con 3,74 milioni di euro (+69%).
Un trend che riflette non solo il volume, ma la qualità della progettazione, come dimostrano i punteggi ricevuti nei monitoraggi europei (tra 87 e 93/100). Un meccanismo che porta benefici concreti a città universitarie e imprese locali, traducendo le scelte strategiche di digitalizzazione e attrattività internazionale delle università in valore economico tangibile.
Oggi l’Università di Pavia sta estendendo lo stesso paradigma digitale a Joint Degrees nell’ambito dell’alleanza Europea EC2U, ai programmi di Lifelong Learning per target non tradizionali e ai tirocini internazionali in aziende ed enti di ricerca, sperimentando soluzioni che consentono di gestire complessità accademiche multistituzionali e differenze normative nazionali.
Il riconoscimento come ESCI Champion permetterà all’Ateneo di partecipare attivamente alla definizione delle politiche Erasmus+ 2028-2035, a partire dal prossimo appuntamento internazionale del 9 settembre 2025 a Göteborg (EAIE Conference), dove Pavia presenterà il proprio modello di digitalizzazione a università, stakeholder e decision maker di tutta Europa. L’esperienza di Pavia dimostra che la digitalizzazione della mobilità non è solo un progetto tecnico, ma un abilitatore strategico che migliora efficienza interna, attrattività accademica e ritorno economico per i territori.
È un percorso che trasforma la compliance in innovazione di governance, crea infrastrutture scalabili per la crescita e prepara il sistema universitario italiano ad affrontare le sfide della competitività internazionale.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)