
ROMA (ITALPRESS) – Il lupus eritematoso sistemico è una malattia autoimmune cronica che può colpire diversi organi e tessuti del corpo, tra cui la pelle, le articolazioni, i reni, il cuore e il sistema nervoso. Si verifica quando il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule sane, causando infiammazione e danni ai tessuti. Le cause esatte del lupus eritematoso sistemico non sono ancora completamente note, ma si ritiene che vi sia una combinazione di fattori genetici, ambientali e ormonali. Alcuni fattori scatenanti sono le infezioni virali, l’esposizione ai raggi UV e lo stress.
“Il lupus è una patologia piuttosto rara che colpisce circa uno o due soggetti ogni mille abitanti, quindi di fatto è in effetti una patologia di cui si parla ancora piuttosto poco. Però devo dire che nell’ultimo periodo, negli ultimi anni, ci sono state diverse campagne di sensibilizzazione promosse soprattutto dalle associazioni dei pazienti, sia associazioni nazionali che associazioni internazionali, e di fatto anche la giornata, il World Lupus Day, è fatta apposta per sensibilizzare e far conoscere la malattia, anche perché è una malattia che talvolta può essere difficile da individuare”, ha detto la professoressa Maria Gerosa, professore associato di Reumatologia del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano e referente della Lupus Clinic, dell’unità operativa complessa di clinica reumatologica dell’ASST Pini-CTO, intervistata da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Il termine lupus ha origini lontane, già nel Medioevo veniva utilizzato questo termine per indicare tutta una serie di manifestazioni della pelle che, con un po’ di fantasia, potevano ricordare le cicatrici di un morso di un lupo. E quindi da lì poi, nell’Ottocento, è stato utilizzato proprio per definire le manifestazioni cutanee del lupus eritematoso”, ha aggiunto. Il lupus, ha spiegato, “ha delle manifestazioni cliniche molto variegate e anche molto diverse fra loro, sia nello stesso paziente nel corso della malattia, sia tra un paziente e l’altro. Sicuramente dei sintomi molto tipici e anche facili da identificare sono le manifestazioni cutanee, poi ci sono altre manifestazioni che coinvolgono tutti gli organi, come dolori articolari, artrite, problemi renali, problemi neurologici. È molto complessa come patologia e quindi, quando non ci sono le manifestazioni cutanee, talvolta può essere un po’ anche difficile da diagnosticare”.
“Il lupus è una patologia che è tipica delle donne in età fertile, ha un picco di incidenza proprio tra i 20 e i 40 anni, e le donne sono colpite 9 volte più frequentemente degli uomini. Questo probabilmente perché gli ormoni, in particolare gli estrogeni, possono attivare la risposta autoimmune. Fino a 30-40 anni fa la gravidanza nei casi più gravi di lupus veniva addirittura proprio sconsigliata perché poteva essere associata a un rischio di avere delle complicazioni durante la gravidanza, per la mamma e per il bambino, perché durante la gravidanza c’è in effetti un minimo di rischio che la malattia si riattivi e, se questo accade, può avere un impatto negativo sul decorso della gravidanza e quindi magari rendere necessario anticipare il parto. Gli estrogeni aumentano in maniera esponenziale in gravidanza e, siccome hanno un effetto che attiva la risposta immunitaria nel lupus, talvolta la malattia può proprio comparire durante la gravidanza. Adesso esistono delle cure che possono essere proseguite anche in gravidanza e ormai sappiamo che, se la gravidanza viene ben pianificata e ben programmata, in una fase in cui la malattia è spenta grazie a farmaci che poi non devono essere sospesi, allora le probabilità che tutto vada bene sono molto alte”, ha spiegato.
“La cosa più importante che raccomandiamo ai nostri pazienti e alle nostre pazienti è la protezione dai raggi ultravioletti perché l’esposizione al sole può essere uno dei fattori scatenanti la comparsa delle manifestazioni cutanee ma non solo, può anche scatenare una riacutizzazione delle manifestazioni degli organi interni. Quindi noi raccomandiamo di utilizzare sempre delle creme ad altissima protezione anche in inverno, in città, nella vita quotidiana”. Poi serve seguire “uno stile di vita sano: sappiamo che il fumo non solo può favorire l’insorgenza di malattie reumatologiche, ma può anche ridurre un po’ l’efficacia di alcuni farmaci. Recentemente sono stati fatti diversi studi sulla dieta e sembra che la dieta mediterranea e in particolare l’olio extravergine di oliva siano quasi dei fattori protettivi, perché riducono un po’ il miglio infiammatorio”.
La diagnosi “può essere abbastanza difficile, fino a 30-40 anni fa la diagnosi poteva essere ritardata rispetto all’esordio dei sintomi anche di decenni, perché è una malattia che è molto subdola, perché i sintomi possono mimare altre malattie. Poi essendo una malattia poco conosciuta e anche piuttosto rara non è la prima a cui si pensa, ma abbiamo fatto dei grossi passi avanti perché c’è una maggiore conoscenza, abbiamo anche degli strumenti diagnostici più efficaci e più sensibili e quindi adesso per fortuna non c’è più questo ritardo”.
La diagnosi precoce “è molto importante perché il lupus è una malattia che, se non è curata bene e in maniera decisa fin dall’inizio, è gravata da un rischio di accumulare un danno cronico che poi è irreversibile. Per cui la diagnosi precoce è fondamentale ed è uno dei nostri interessi principali anche dal punto di vista della ricerca, eventualmente individuare anche nuovi strumenti che ci possano aiutare a diagnosticare precocemente la malattia”.
“Adesso – conclude – abbiamo anche dei farmaci molto efficaci, finalmente dopo anni di attesa anche noi che ci occupiamo di lupus eritematoso abbiamo a disposizione i farmaci biologici, che sono utilizzati in reumatologia da tanti anni in altre patologie. Dall’anno scorso ne abbiamo due e, anche grazie all’utilizzo di questi farmaci, possiamo porci come obiettivo quello di prevenire il danno cronico e di permettere ai nostri pazienti di avere una vita normale”.
-Foto ratta da video Medicina Top-
(ITALPRESS).