
(Adnkronos) – Il primo giorno di vacanza potrebbe avere come compagno di viaggio il mal di testa, soprattutto in chi tende a soffrire di questo disturbo. Niente di allarmante, ma gli sbalzi di temperatura, il cambiamento di altitudine e, soprattutto, di abitudini, come dormire troppo o troppo poco, sono tutti fattori scatenanti per il mal di testa perché "abbiamo una centralina nel nostro cervello, l'ipotalamo, che misura tutte le variazioni sia all'interno del nostro corpo che nell'ambiente intorno a noi. Quando ci sono variazioni brusche, specie in chi soffre già di emicrania durante l'anno, anche solo nel weekend, il sistema si attiva e parte l'attacco". Così Sabina Cevoli, responsabile Centro cefalee – Irccs Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, spiega all'Adnkronos Salute il motivo dello spiacevole cerchio alla testa che può colpire proprio quando si stacca dallo stress quotidiano. "I climi estremi, troppo caldo o troppo freddo, ma soprattutto il troppo caldo" del mare o di mete esotiche, "possono scatenare il mal di testa, specie se non si beve in modo adeguato e ci si disidrata – avverte Cevoli – Per questo, specie d'estate", è importante "non saltare i pasti e bere tanta acqua, che è fondamentale per la salute, ma anche per il mal di testa". Per chi invece ama le vette, "dobbiamo distinguere l'altissima montagna come fattore scatenante dell'attacco di emicrania dalla 'cefalea da montagna', che si manifesta però oltre i 3mila metri, quindi ad altitudini molto elevate, per un abbassamento della pressione dell'ossigeno" nel sangue. "Sono due cose diverse – chiarisce la neurologa – La cefalea da montagna è proprio specifica e va curata come tale", mentre "in chi soffre ogni tanto di emicrania l'alta quota può scatenare un attacco che va trattato come gli altri" che si manifestano durante l'anno. Certo, "il rilassarsi dopo uno stress e il cambio delle abitudini scatenano l'emicrania, però – osserva Cevoli – bisogna essere un pochino predisposti. In genere questo disturbo" si presenta anche in vacanza "nelle persone che soffrono già di mal di testa e di emicrania nel weekend, nel cambio delle abitudini, nelle donne, con le mestruazioni: in queste persone che hanno una cefalea ricorrente, ma anche non frequente, questi fattori ambientali possono funzionare come elementi scatenanti". Un discorso diverso invece vale per chi di solito non soffre di mal di testa e ha un attacco di emicrania, per "la prima volta, quando è in montagna. Potrebbe trattarsi, ad esempio, di una crisi ipertensiva e se persiste – raccomanda l'esperta – è improntate rivolgersi al medico". In ogni caso, è fondamentale non stravolgere i ritmi quotidiani: "Dormire troppo, il digiuno, arrivare tardi a colazione, saltare il caffè o prendere alle 12 l'espresso che di solito si beve alle 8 del mattino – elenca Cevoli – sono tutte condizioni che mettono in allerta l'ipotalamo, con meccanismi diversi, come l'astinenza di caffeina nel caso dell'espresso", e la testa lo fa notare. Insomma, "anche se si è in vacanza – rimarca la neurologa – per evitare l'emicrania basta non stravolgere le abitudini e, nel caso si presentasse, non diamo colpa alle cervicali", spesso chiamate in causa a sproposito dato che "l'emicrania – ricorda Cevoli – parte spesso dalla nuca e dal collo". Piuttosto "idratiamoci, non esageriamo con il sonno" e, se si presenta il cerchio alla tesata, "prendiamo l'analgesico che di solito ci dà sollievo e riposiamoci". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)