A seguito dell’eccezionale ondata di maltempo e delle forti nevicate che hanno interessato
la Regione nei primi giorni di gennaio il presidente del Veneto Luca Zaia ha chiesto al Governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale. L’associazione LAV di Vicenza e del Veneto chiede però a Zaia, sempre in relazione alle condizioni meteo, di sospendere la caccia.
“Non bisogna dimenticare che la neve, che ha raggiunto lo spessore di diversi metri, ha
determinato un gravissimo impatto negativo anche sulla vita degli animali selvatici. Infatti, nel corso dei giorni la neve si è compattata e le temperature particolarmente basse l’hanno trasformata in ghiaccio, rendendo impossibile per gli animali la ricerca di cibo, già di per sé molto difficile nella stagione invernale – afferma la LAV in un comunicato -. Come se non bastassero le avversità ambientali, gli animali sono costretti a subire anche la
pressione dei cacciatori che, nonostante lo stato emergenziale ammesso dallo stesso Presidente Zaia, continuano indisturbati ad ammazzarli, grazie anche al fatto che la stessa Regione ha consentito loro gli spostamenti fuori dal comune di residenza in violazione delle restrizioni Covid.
“Chiediamo al Presidente Zaia un rapido intervento per mettere in sicurezza gli animali
sospendendo immediatamente la caccia nelle province interessate dall’emergenza ambientale – dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV Animali Selvatici – è la stessa legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica che per particolari condizioni climatiche consente di sospendere la stagione venatoria”.
“È evidente che in situazioni critiche come questa, ciò che deve prevalere è la tutela degli
animali stremati da settimane di freddo intenso e dalla mancanza di cibo, la caccia è solo un passatempo sanguinario che aggiunge sofferenza e morte a quella che gli animali stanno già patendo a causa delle gravi condizioni climatiche. Dopo decenni nei quali la Regione Veneto si è prodigata a interpretare le norme sulla caccia con inaccettabile favoritismo per i cacciatori, dopo ripetute circolari che consentono ai cacciatori di uscire dai loro comuni nonostante i divieti imposti dall’emergenza Covid, ora il Presidente Zaia ha l’occasione di dimostrare di avere a cuore anche la tutela dell’ambiente e degli
animali che lo popolano. La chiusura anticipata della caccia non comporta nessuna conseguenza per i cacciatori – conclude la LAV – mentre per gli animali rappresenta la differenza fra la vita e la morte”.