
Una vivace polemica sta scuotendo la città di Marostica a seguito del diniego dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mozzo, all’organizzazione di un cineforum all’aperto proposto dal comitato di gestione della biblioteca.
La vicenda ha richiamato anche l’attenzione della politica regionale, con l’intervento della consigliera vicentina Chiara Luisetto (PD), che denuncia una “grave limitazione alla libertà di espressione”.
Secondo quanto riportato da Vicenza Today, le ragioni di questo veto girerebbero attorno alla scelta di inserire nel programma il film “No Other Land”. Si tratta di un documentario collettivo israelo-palestinese premiato nel 2025 e riconosciuto a livello internazionale per il suo valore artistico e civile. La pellicola documenta le operazioni di espulsione forzata condotte dall’esercito israeliano nei confronti della popolazione palestinese di Masafer Yatta, rappresentando al contempo un inno alla possibilità di solidarietà e amicizia tra due popoli in conflitto, incarnata dal legame tra il giovane palestinese Basel Adra e il giornalista israeliano Yuval Abraham, co-registi del film.
La segreteria di Rifondazione Comunista Vicenza ha reso noto che “la giunta ha etichettato il film – e l’intero cineforum – come ‘troppo impegnato politicamente’, richiedendo una revisione dei titoli all’insegna della ‘leggerezza’”. A seguito del no dell’Amministrazione, il comitato di gestione della biblioteca si è riunito nei giorni scorsi, e ben sei dei suoi membri hanno rassegnato le proprie dimissioni.
Sulla vicenda è intervenuta la Consigliera regionale Chiara Luisetto, esprimendo una posizione netta: “Il fatto che l’amministrazione marosticense non abbia rilasciato le autorizzazioni per il cartellone proposto dal gruppo cineforum Marostica è molto grave, tanto più se motivato da ragioni superficiali e, nel contempo, preoccupanti come quelle indicate. Non è solo una limitazione alla libertà di espressione ma anche la negazione per la cittadinanza della possibilità di riflettere e discutere di grandi temi che percorrono la nostra società”.
La Consigliera Luisetto ha proseguito, sottolineando la funzione del cineforum: “I cineforum nascono proprio per proporre opere di alto livello attorno alle quali generare un dibattito. Chi li frequenta non va semplicemente per passare una serata allegra ma, prima di tutto, per farsi suggestionare da interrogativi, da nuovi stimoli e per partecipare ad un serio confronto di idee attorno ai temi della contemporaneità. Dire no a una proposta di così alta qualità vuol dire non comprenderne la portata e porre un veto su una occasione preziosa per i cittadini. Dispiace e preoccupa che ci sia questo atteggiamento di chiusura e di censura”. Luisetto ha concluso la sua dichiarazione affermando: “Viviamo in un’epoca densa di avvenimenti complessi, che chiedono approfondimento. Girarsi dall’altra parte, nascondere la testa sotto la sabbia, vuol dire rinunciare ad amministrare per essere strumento di crescita della comunità e costruzione di consapevolezza nei cittadini. Chiedere che siano proiettate cose ‘leggere’ significa non aver compreso o, peggio, rifiutare di star dentro allo spirito dei tempi nei quali viviamo e alla necessità che i cittadini hanno di sviluppare riflessioni e dialogo attorno a sfide e conflitti che entrano nelle nostre case, nelle relazioni, nelle dinamiche sociali, politiche, economiche di ogni giorno. I componenti del direttivo dimissionari hanno tutta la mia solidarietà, il loro importante servizio non può essere trattato in questo modo”.