Massimiliano Zaramella: il medico paziente

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Massimiliano Zaramella
Massimiliano Zaramella

(Articolo da Vicenza Più Viva n. 4 gennaio-febbraio 2024, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Cura i pazienti al S. Bortolo, è paziente con i consiglieri comunali che presiede.

Catapultato, per sua scelta di ulteriore impegno, civico oltre che terapeutico, Massimiliano Zaramella ci racconta in questa intervista come concilia e fa interagire, per il bene dei cittadini, i ruoli di medico al S. Bortolo e di Presidente del Consiglio Comunale di Vicenza.

Per lei è stata la prima elezione, com’è il suo impatto col mondo della politica cittadina dopo sei mesi di presidenza?

È vero che si tratta della mia prima esperienza politica in senso tradizionale, ma la mia sensibilità, interesse ed impegno in ambiti non strettamente clinico-sanitari, arriva da lontano, già durante gli studi universitari mi sono impegnato nella difesa del diritto ad un’adeguata formazione dei medici specializzandi, come garanzia al diritto alle migliori cure possibili ai cittadini. Negli anni ‘90 come AMSCE, associazione degli specializzandi, abbiamo portato 12000 medici specializzandi a Roma, in una manifestazione che è stata storica, perché in tutta Italia eravamo 25000, per cui abbiamo portato a Roma praticamente il 50% di una categoria. Grazie al nostro impegno le vecchie borse di studio furono sostituite dagli attuali contratti di formazione e lavoro, con l’acquisizione di diritti precedentemente impensabili per i medici in formazione specialistica. Poi a Vicenza sono stato tra i fondatori e presidente per 7 anni di Obiettivo Ippocrate, un’associazione nata da medici e poi apertasi a tutte le professioni sanitarie, per un giusto inquadramento della responsabilità professionale in ambito sanitario, come fondamento per garantire ad ogni paziente il massimo di possibilità terapeutiche in ogni situazione, contrastando la medicina difensivista e valorizzando l’alleanza terapeutica tra paziente e coloro che lavorano in ambito sanitario. Questa nuova esperienza quindi prosegue in questo solco già tracciato di difesa e tutela del diritto alle cure, alla valorizzazione del personale sanitario, alla sensibilizzazione su queste tematiche non solo verso i cittadini ma anche verso le istituzioni, e la politica in generale. La questione sanitaria è un’emergenza attuale e del futuro, una bomba ad orologeria se non ce ne facciamo carico ad ogni livello.

Il presidente del Consiglio comunale, medico fra i medici, con il sindaco Possamai
Il presidente del Consiglio comunale, medico fra i medici, con il sindaco Possamai

Ora che è anche un politico, in ospedale sono cambiati i rapporti con colleghi e pazienti?

Penso che per molti questo mio nuovo impegno non sia stata una sorpresa per quanto già esposto nella risposta precedente. Ogni volta che ho ritenuto che un mio impegno diretto in un progetto o in un contesto potesse essere utile o portare cambiamenti per me necessari o auspicabili per un miglioramento in ambito sanitario non mi sono mai sottratto. Questo incarico lo interpreto come un’ulteriore possibilità per cercare di portare avanti questi intenti in un ambito nuovo.

È più difficile gestire un Consiglio comunale o una unità operativa dell’ospedale?

In entrambi i contesti ci sono responsabilità importanti, è naturale che quando si ha a che fare con la salute e la vita delle persone il carico emotivo è più pressante e pregnante, i tempi sono meno dilatati e le aspettative di chi hai in carico sono maggiori. In ospedale chi si rivolge a noi è in una situazione di fragilità non solo fisica, si trova in una posizione non paritaria, tutto il personale sanitario deve farsi carico come team di questa situazione di bisogno garantendo la migliore risposta sanitaria possibile senza mai dimenticare la situazione di difficoltà dei pazienti e dei loro famigliari. In Consiglio Comunale, pur toccando argomenti importanti per i cittadini, non si vive nello stesso modo la necessità pressante di trovare soluzioni in tempi così rapidi, ci si può confrontare, discutere, ci si può prendere il tempo di ragionare con maggiore serenità.
In consiglio comunale inoltre non esiste un team che lavora in maniera sinergica sullo stesso obiettivo condiviso, esistono due squadre che si confrontano su argomenti e temi che non sempre sono condivisi nei contenuti e che spesso sono in conflittualità nelle modalità di affrontarli, anche se ciascuna squadra cerca di portare il proprio contributo.

Il dr. Zaramella si prepara per un intervento e mentre lo esegue
Il dr. Zaramella si prepara per un intervento e mentre lo esegue

L’operato della maggioranza di centrosinistra finora la soddisfa?

Ci sono tre aspetti che in questi mesi sto apprezzando veramente tanto in questa maggioranza: l’entusiasmo con cui si affrontano questioni anche complesse, l’ampia competenza che è evidente nel trattare tante tematiche diverse tra loro, ricorrendo all’esperienza ed alle conoscenze di ciascuno e, non ultimo, il grande impegno quotidiano che è solo di chi vive la piena responsabilità del proprio compito. Per cui sì, direi che
non sono solo soddisfatto ma anche orgoglioso di questa maggioranza.

L’opposizione sta svolgendo il suo ruolo in modo opportuno?

È naturale che esista un gioco dei ruoli, altrettanto normale è che ci siano conflittualità e scontri su temi e decisioni, ma ad oggi tutto si è svolto nei limiti di una correttezza istituzionale e soprattutto di rispetto personale che posso solo apprezzare da Presidente del Consiglio Comunale. A tal riguardo approfitto anche di questa possibilità per ringraziare della vicinanza che mi è stata manifestata anche dai consiglieri di opposizione, in occasione
del mio malore il 4 novembre, mi ha fatto enormemente piacere.

In campagna elettorale avevate proposto un assessorato alla Salute, come mai poi non è stato istituito?

L’attenzione e l’importanza riservate in campagna elettorale a sanità e sociale, che sono tra loro fortemente legati, sono convinto siano state la carta vincente di questa coalizione che ha capito la centralità di questi temi in questo momento storico per i cittadini. Avere poi confermato questo impegno con un assessorato al sociale ed una delega a salute e benessere, quest’ultima affidata al Presidente del Consiglio, rappresentano in maniera chiara il mantenimento degli impegni presi e la conferma per questa amministrazione della
loro centralità nel proprio programma di mandato. Personalmente sono estremamente contento e fiducioso sui ruoli che mi sono stati affidati dal Sindaco per il raggiungimento degli obiettivi che mi sono personalmente posto in campo sanitario.

Che emozione è stata essere nominato cavaliere al Merito della Repubblica Italiana e che ricordi ha del periodo più duro del covid?

Per chi come me ha una grande considerazione e rispetto delle istituzioni, la nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana da parte del Presidente Mattarella, è stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita, anche perchè è stato un riconoscimento non solo personale, ma anche per tutte le persone che hanno partecipato e sostenuto un percorso, un modo di vedere la sanità e l’aiuto delle persone in difficoltà che è stato difficile, complesso e spesso in controtendenza rispetto ad un modo di pensare la sanità come fatta di numeri, di prestazioni, di denaro; noi abbiamo contrapposto una sanità fatta di persone (operatori sanitari, pazienti, familiari, cittadini), di impegno personale, di rispetto, di empatia, tutte cose che non si misurano, che non hanno un prezzo ma che hanno un valore inestimabile e che rappresentano le vere fondamenta, del prendersi cura.
Il periodo del covid nella sua tragicità ha fatto saltare tutte le regole, le sovrastrutture ed ha dimostrato che le persone sono la ricchezza aggiunta di ogni sistema.

Una visita a un paziente
Una visita a un paziente

Tra i suoi tanti impegni riesce a ritagliarsi qualche passione o hobby?

Devo dire che il tempo che mi rimane, al netto dell’attività al San Bortolo ed a Palazzo Trissino, mi piace dedicarlo alla famiglia, con cui ho sempre condiviso le mie scelte, ma su cui ne ricade il peso, glielo devo ma soprattutto per me è indispensabile ed irrinunciabile.

Qual è l’aspetto che ama di più della città di Vicenza?

Al di là dell’immenso valore artistico che si vede e respira nella nostra città, emotivamente amo Vicenza perché è una città vivibile, tutto si trova a distanza “di persona” e perché a Vicenza è legata la nascita e la crescita dei miei figli, è la città che 20 anni fà mi ha accolto, in cui ho potuto svolgere con grandi soddisfazioni la mia professione, la città in cui è nata e cresciuta la mia famiglia …. sono assolutamente in debito con la città di Vicenza.