Giustizia per Mattia Battistetti: il 23 ottobre udienza a Treviso. Presidio contro le morti sul lavoro

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Mattia Battistetti
Mattia Battistetti

“Basta morti sul lavoro”: questa è la parola d’ordine che accompagna la prossima udienza del processo per la morte di Mattia Battistetti, l’operaio 23enne di Montebelluna (Treviso), schiacciato quattro anni fa da un carico caduto da una gru in un cantiere edile.

La prossima udienza è in programma nella mattina di giovedì 23 ottobre 2025, presso il Tribunale di Treviso. Contemporaneamente, il Partito della Rifondazione Comunista di Padova ha annunciato un presidio nei pressi del Tribunale per chiedere giustizia e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro.

Il caso Mattia Battistetti: un carico fatale e i problemi di sicurezza

Mattia Battistetti è deceduto nel 2021 dopo essere stato colpito da un carico di 15 quintali sganciatosi da una gru in movimento. Le indagini hanno rivelato gravi negligenze sul fronte della sicurezza: la gru in questione aveva più di trent’anni, presentava una spina di sicurezza rotta, responsabile della perdita del dado di fissaggio, nell’area di cantiere mancava una recinzione adeguata perimetrando l’area di sicurezza e non era stata attivata la prescritta segnalazione acustica durante il movimento del carico.

Processo a Treviso: sei imputati sul banco

Il processo per la morte di Mattia Battistetti vede sul banco degli imputati sei persone, tra cui dirigenti, tecnici di cantiere e figure preposte alla sicurezza, accusate a vario titolo di omicidio colposo, lesioni personali colpose e violazioni delle norme di sicurezza.

L’ultima udienza, tenutasi a inizio ottobre, è stata caratterizzata dalle arringhe difensive. L’avvocato Giuseppe Basso, difensore di Andrea Gasparetto e dell’azienda Altedil per cui lavorava la vittima, ha escluso qualsiasi responsabilità dell’impresa, sostenendo che la gru coinvolta appartenesse a un’altra ditta, la Bordignon Costruzioni. Secondo la difesa, si sarebbe trattato di un “incidente di lavoro” e non di un evento riconducibile direttamente all’organizzazione dell’impresa di provenienza del giovane.

Nel corso delle precedenti udienze, Il Pubblico Ministero Daniela Brunetti ha chiesto 15 anni complessivi di condanne per gli imputati. In quella occasione, la madre di Mattia, , Monica, presente in aula, disse: “Non cerco vendetta, solo verità e giustizia anche perché non ci siano in futuro altre tragedie simili”.

Nel frattempo, la famiglia del giovane operaio è impegnata in iniziative di sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro. La sigonra Monica ha recentemente annunciato la sua partecipazione agli Stati Generali della Sicurezza sul Lavoro, in programma a Montecitorio quasi in concomitanza con la prossima udienza.

Il processo proseguirà dunque il 23 ottobre con l’intervento dei difensori degli imputati legati alla Bordignon Costruzioni. La data della sentenza verrà stabilita nei successivi rinvii.