
Due momenti profondamente simbolici hanno scandito la mattinata di oggi a Vicenza, unendo memoria, impegno civile e solidarietà globale.
In piazza Matteotti, di fronte a Palazzo Chiericati, si è svolto un flashmob promosso da Medici con l’Africa Cuamm, in occasione dei 75 anni dell’organizzazione, da sempre impegnata per la tutela della salute delle popolazioni africane (qui la nota ufficiale, ndr).
Alla manifestazione hanno partecipato il sindaco Giacomo Possamai, il presidente della Provincia Andrea Nardin, il vicario generale don Giampaolo Marta, la presidente Coldiretti Donne Impresa Vicenza Sonia Bisognin, il direttore del Cuamm don Dante Carraro e numerosi volontari provenienti da tutta Italia.
Durante l’evento, i volontari hanno srotolato un grande telo raffigurante l’Africa, per richiamare l’attenzione su un continente spesso dimenticato dalle agende internazionali.
«È importante essere qui – ha affermato Possamai – perché in un mondo distratto dai conflitti in Ucraina e Palestina, rischiamo di dimenticare altre emergenze. Il lavoro del Cuamm è oggi ancora più prezioso».

In piazza Norma Cossetto, sempre stamattina, si è svolta la cerimonia in ricordo della studentessa istriana, vittima delle foibe nel 1943 e insignita nel 2005 della Medaglia d’oro al merito civile (qui la nota ufficiale, ndr). L’evento, organizzato dal Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), si è aperto con la deposizione di una rosa in omaggio alla giovane martire.
A rappresentare il Comune di Vicenza era presente la vicesindaca Isabella Sala, che ha voluto sottolineare il valore del ricordo e della memoria condivisa come strumenti di pace e riconciliazione. La cerimonia ha riunito cittadini e associazioni nel segno di una storia che resta ferita ma che continua a insegnare rispetto e consapevolezza.
Un doppio appuntamento, dunque, che ha unito memoria storica e impegno globale, ricordando come la costruzione di un futuro di pace passi sempre dalla coscienza del passato e dalla solidarietà verso chi è più fragile.