Una rivoluzione del sistema di pagamento della mensa scolastica in città, determinata su principi di equità e proporzionalità, è stata studiata dagli uffici comunali dell’assessorato all’istruzione dopo verifiche puntuali di tutti gli aspetti relativi e a seguito di un confronto con gli altri capoluoghi di provincia del Veneto. Il servizio interessa gli alunni delle scuole dell’infanzia, comunali e statali, e delle primarie, statali.
«L’aumento dei prezzi dei beni alimentari ha pesantemente influito sulla messa a punto di una nuova tariffazione della mensa che ci consente, come avvenuto fino ad ora, di mantenere la qualità del servizio – spiega l’assessore all’Istruzione Giovanni Selmo -. Dalle attuali tre fasce di reddito su cui attualmente viene calcolato il costo del pasto si passa a nove fasce che consentono una maggiore equità, in rapporto ad un aggravio del lavoro degli uffici. Il modello organizzativo che abbiamo studiato è simile a quello di altri comuni, come Verona dove è adottato da diversi anni e che ha molto semplificato le procedure. Da sempre il Comune di Vicenza investe somme ingenti, oltre un milione di euro, per coprire parte del costo del pasto e gravare il meno possibile sulle famiglie e continuerà a farlo. Infatti le tariffe delle mense scolastiche sono le più basse rispetto agli altri capoluoghi di provincia del Veneto, e rimarranno tra le più basse anche con il nuovo sistema. Inoltre l’aspetto interessante della nuova modalità è che questa si rivela anche come una misura antievasione: si passa da un sistema di pagamento del singolo pasto al versamento di quote, da una a cinque, per il servizio».
Il nuovo sistema, spiegato oggi in conferenza stampa, entrerà in vigore con l’avvio dell’anno scolastico e prevede il pagamento su base annua, in un’unica soluzione o in al massimo cinque rate bimestrali. L’amministrazione ha inoltre deciso di fissare come prima fascia la soglia Isee pari a 7.181,93 prevista dal regolamento contributi dei servizi sociali del Comune di Vicenza, aggiornata di anno in anno.
«Abbiamo deciso di allargare la forbice delle fasce Isee, una scelta che considero una scommessa per garantire equità e proporzionalità – sottolinea ancora Selmo -. considerando che in particolare per le fasce medie, che rappresentano gli utenti più numerosi, il cambiamento non è sostanzioso. Inoltre le tariffe saranno identiche per le scuole dell’infanzia e primaria. Il servizio che offriamo rimane lo stesso, con cucine interne e 40 cuochi per l’infanzia, mentre le primarie hanno un servizio esterno. Riteniamo che le scelte fatte siano proporzionali alle possibilità delle famiglie e adeguate ai mezzi del Comune. È confermata la scontistica per chi ha tre figli che usufruiscono contemporaneamente del servizio».
«Uno degli aspetti che hanno influito sulla ridefinizione della tariffazione – prosegue Selmo – è la necessità di procedere con una nuova gara per l’assegnazione del servizio della mensa che dovrà essere adeguata all’aumento dei costi dei beni alimentari che hanno subito rincari molto pesanti. In pratica le fasce di popolazione che pagheranno un po’ di più saranno quelle con Isee più basso, che fino ad ora versavano quote insostenibili in qualsiasi parte d’Italia, e con Isee più alto. Le fasce medie, più numerose, avranno rincari minimi. Infine un altro elemento che influisce sull’aumento dei costi è il fatto che il personale scolastico statale ausiliario, da settembre, non si occuperà più dello scodellamento dei pasti obbligandoci a impegnare costi importanti, 400.000 euro circa, per pagare la cooperativa che si occuperà di questo servizio».
Il nuovo sistema di tariffazione
Le quote del nuovo sistema sono suddivise per 9 fasce di reddito, la cui tariffa minima di Isee è stata calcolata pari a 7.181,93 euro, corrispondente alla soglia di povertà tra le più basse d’Italia. La nuova modalità vede tariffe identiche per scuole dell’infanzia, comunali e statali, e primarie, statali.
L’attuale modalità, invece, prevede tariffe differenziate per i due ordini scolastici e il pagamento dei singoli pasti. Sono previste riduzioni per assenze di oltre 20 giorni per motivi sanitari certificati e per famiglie con tre figli (15%).
Le modalità di pagamento rimarranno le stesse, online o allo sportello. Le famiglie riceveranno adeguate informazioni sulle nuove modalità di pagamento e ci sarà tempo fino a fine settembre per presentare l’Isee. Nell’ultimo anno scolastico gli utenti delle scuole dell’infanzia sono stati 1842 a cui sono stati erogati 330.000 pasti; gli utenti della scuola primaria sono stati 3881 per un totale di 425.000 pasti.