Per un giovane su due è accettabile acquistare merce contraffatta. Codici: il falso non è un’alternativa, è un nemico

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Merce contraffatta sequestrata dalla GDF: un giovane su due ritiene accettabile acquistarla
Merce contraffatta sequestrata dalla GDF: un giovane su due ritiene accettabile acquistarla

Un terzo degli europei ritiene accettabile acquistare merce contraffatta quando il prezzo del prodotto originale è troppo elevato. Per i giovani la percentuale sale al 50%. Sono alcuni dei numeri allarmanti che emergono dallo studio dell’Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, che ha preso in esame il periodo 2018-2021. Un lavoro su cui l’associazione Codici richiama l’attenzione, considerando le pesanti conseguenze del mercato del falso.

Quanto costa il falso 

Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici evidenzia come la contraffazione costi alle aziende europee una perdita annuale di 16 miliardi di Euro, e l’Italia è uno dei paesi che più ne soffre le conseguenze. I beni maggiormente “copiati” sono nei settori abbigliamento e calzature, che registrano perdite annue di 12 miliardi, cosmetici, che perdono 3 miliardi e giocattoli, con perdite per un miliardo. Ma nn è solo un problema di mancati introiti: «La contraffazione e il calo delle vendite – aggiunge Giacomelli – si accompagnano alla perdita di posti di lavoro, un aspetto che non va trascurato, così come quello dei rischi su salute e sicurezza dei consumatori. Il riferimento, in particolare, è a cosmetici e giocattoli. Questi prodotti potenzialmente dannosi rappresentano il 15% degli articoli contraffatti sequestrati alle frontiere esterne dell’UE. Lo studio dell’Euipo è molto importante e deve portare ad intensificare gli sforzi nella lotta al falso. Questo vale non solo per l’attività di controllo, ma anche per quella di sensibilizzazione».

Come detto, infatti, dal report emerge che un terzo degli europei ritiene accettabile acquistare merci contraffatte se il prezzo del prodotto originale è troppo elevato, e tra i giovani la pensa così addirittura uno su due. Ciò significa che bisogna lavorare sulla percezione che i consumatori hanno del falso, che non è un’innocua imitazione, un’idea per spendere meno in un periodo in cui la vita costa sempre di più: la contraffazione provoca danni, non è un’alternativa, è un nemico da combattere. Conclude infatti Giacomelli: «Siamo stati impegnati nelle scuole con iniziative sul tema della lotta al falso. Abbiamo raccolto segnali positivi e siamo convinti che questa è la strada da seguire. Bisogna coinvolgere i giovani e renderli protagonisti della lotta alla contraffazione».

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Fonte: Codici: la lotta alla contraffazione passa dai giovani , Codici.org

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