
L’attenzione sul futuro dell’ex struttura sanitaria di Mezzaselva di Roana si è riaccesa ieri, mercoledì 18 giugno 2025, con la visita della capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Erika Baldin.
Accompagnata da Monica Gios, già assessora comunale ad Asiago e figura di riferimento del Movimento nell’Altopiano, Baldin ha potuto constatare di persona la grandezza dell’ex istituto elioterapico, un tempo eccellenza e punto di riferimento per la cura e la speranza di molte persone.
“È stata una visita significativa poiché abbiamo potuto valutare di persona la grandezza di questa struttura, che per anni ha rappresentato un presidio di cura e speranza per tante e tanti. Un luogo dove le persone arrivavano in carrozzina e, in alcuni casi, riuscivano a tornare a camminare. Un edificio immerso in un paesaggio naturale che da solo ha un potere terapeutico straordinario”, ha commentato Erika Baldin. Le dimensioni dell’istituto, la qualità degli spazi e il contesto ambientale, secondo Baldin, rivelano un potenziale ancora vivo, suggerendo una funzione pubblica e collettiva che potrebbe essere restituita a questo territorio.
Appello alla Regione: no alla vendita ai privati e difesa della montagna viva
La consigliera ha espresso una ferma contrarietà all’idea, avanzata dalla Regione del Veneto, di vendere questo bene ai privati. Baldin ha sottolineato l’importanza di rispettare la norma relativa agli usi civici, un principio che non può essere ignorato. Secondo il Movimento 5 Stelle, strutture come l’ex elioterapico devono rimanere a servizio della collettività, specialmente in aree montane dove la presenza di servizi è cruciale per contrastare lo spopolamento e sostenere le comunità locali.
“Difendere questo edificio significa difendere una visione della montagna viva, abitata, curata”, ha ribadito Erika Baldin. La capogruppo ha concluso affermando che il Movimento 5 Stelle continuerà a vigilare e ad agire affinché il valore pubblico di questa storica struttura non venga cancellato, sottolineando l’importanza di mantenere presidi sociali e sanitari sull’Altopiano.