Migranti in Veneto, Enrico Cappelletti e Barbara Guidolin (M5S): scenario tendopoli in regione, non è tema di proprietà governativa ma realtà

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Migranti dalla Libia
Migranti dalla Libia

Appena una settimana fa avevamo invitato le forze politiche di maggioranza a collaborare maggiormente poiché l’arrivo esponenziale di migranti in Italia e da distribuire nelle Regioni – dichiarano l’On. Enrico Cappelletti e la Sen. Barbara Guidolin del M5S – non è un tema di proprietà governativa bensì una realtà che deve essere affrontata con ragionevolezza e non improvvisazione.

Sen. Barbara Guidolin e on. Enrico Cappelletti (M5S)
Sen. Barbara Guidolin e on. Enrico Cappelletti (M5S)

Abbiamo lanciato l’allarme di potenziali tendopoli nelle città del Veneto, ma questo nostro allarme è stato trascurato ed oggi si ipotizzano a brevissimo, come ad esempio a Padova ma potenzialmente nelle altre sette provincie venete, tendopoli in luoghi ancora non ben definiti. Assurdo, si utilizzano vite umane come pedine da spostare senza un piano organizzato.

Senza una gestione strutturale e scientifica di accoglienza diffusa e di stretta cooperazione fra Prefetture e Comuni, non solo il principio sarà una diffusa piantagione di tendopoli ma si passerà ad un inaugurato futuro edificante e speculativo di banlieue di stampo francese. La gestione deve essere necessariamente strutturale poiché non è più emergenziale.

Il Governo Melon-Forza-Leghista non riesce a gestire i flussi e gli sbarchi come aveva promesso a chi credeva elettoralmente nell’arrivo del Messia e Zaia, per la Regione Veneto, lancia attacchi alla immobilità dell’Europa ma dovrebbe impegnarsi maggiormente nei suoi limiti di Vip politico e con tutti i sindaci, l’Anci e le Prefetture. O Zaia è già in campagna elettorale per un poltrona proprio in Europa?

La Croce Rossa è quasi al collasso e senza brandine, fa molto di più di quanto possa fare grazie alla loro dedizione e professionalità ma ormai, suo malgrado, è la limite. Le palestre scolastiche che oggi ospitano i migranti dovranno essere liberate entro una settimana per l’avvio dell’anno scolastico. Senza la cooperazione e l’organizzazione strutturale che noi reclamiamo è ragionevole pensare, e sarebbe il fallimento della politica e dello Stato, a innumerevoli tendopoli cittadine che potrebbero essere insediate anche in parcheggi auto. A Padova, Prandina docet.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che i minori stranieri non accompagnati non possono essere ospitati in centri di accoglienza per adulti affinché sia assicurata loro una particolare vigilanza e una protezione essendo soggetti vulnerabili. La prospettiva di tendopoli o arroccamenti immobiliari senza distinzione creerà il caos non solo sociale ma anche cittadino, regionale e nel tempo anche nazionale.

Quando al governo NON c’era la Meloni gli sbarchi dei migranti erano meno della metà di adesso e meglio gestiti. Forse, dopo essersi scusati con i cittadini del Veneto per aver fatto false promesse elettorali su chiusura dei porti e blocchi navali, dovrebbero confrontarsi con chi è riuscito a gestire il fenomeno e soprattutto contenerlo. Ne guadagneremo tutti.