Montecchio Maggiore, tragedia alla New Ecology: anche la CGIL Vicenza chiede più sicurezza sul lavoro dopo la morte di un operaio

190
New Ecology di Montecchio Maggiore, un automezzo
New Ecology di Montecchio Maggiore, un automezzo

Un’altra morte sul lavoro sconvolge la provincia di Vicenza. Alla New Ecology di Montecchio Maggiore, azienda specializzata nella raccolta e nello smaltimento di rifiuti speciali, un operaio ha perso la vita, travolto durante le operazioni di carico.

La tragedia arriva a poche settimane da un’altra scia di incidenti mortali: nel solo mese di luglio si era già registrato il decimo decesso per infortunio in provincia. Ora, alla ripresa dopo la pausa estiva, si torna a piangere una nuova vittima.

A commentare l’accaduto alla New Ecology, dopo l’intervento di PRC Vicenza, è Massimiliano Bianco, componente della segreteria CGIL Vicenza, che esprime cordoglio e indignazione:
«Alla famiglia e ai compagni di lavoro di questa persona va il nostro pensiero più sincero. Ma assieme al dolore c’è anche la rabbia: ancora una volta ci troviamo di fronte a una morte che si poteva e si doveva evitare. Non possiamo rassegnarci all’idea che di lavoro si può morire».

La CGIL non ha rappresentanza diretta nell’azienda e non conosce ancora i dettagli della dinamica, ma il sindacato denuncia con forza il quadro generale: «I temi della sicurezza, del precariato, dei subappalti – continua Bianco – sembrano ormai usciti dalle agende di chi governa a vari livelli. Ci si accontenta di sbandierare i dati sull’aumento degli occupati, dimenticando che dietro a quei numeri ci sono fabbriche, cantieri e luoghi di lavoro dove troppo spesso non si garantiscono condizioni dignitose e sicure».

Secondo la CGIL, serve un cambio di passo netto: «È necessario un forte investimento nella prevenzione, nella formazione, nel controllo. La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro devono tornare a essere priorità politiche e sociali. Continueremo a incalzare governi nazionali e regionali perché si fermi questa strage silenziosa».

Il nuovo drammatico incidente rilancia dunque l’allarme: la provincia di Vicenza, cuore industriale del Veneto, continua a pagare un tributo altissimo in termini di vite umane. E ogni morte, come ricorda la CGIL, non è una fatalità, ma la spia di un sistema che deve essere cambiato.