
Il Consiglio comunale di Montecchio Precalcino vota all’unanimità il parere contrario al progetto Silva per ragioni viabilistiche, ma non approva l’impegno a ricorrere in caso di via libera definitivo. Il Comitato Tuteliamo la Salute chiede un no fermo e l’assenza di deroghe.
Il Consiglio comunale d’urgenza convocato questa mattina a Montecchio Precalcino ha segnato un passaggio importante nel percorso del progetto Silva, in vista della Conferenza dei Servizi decisoria del 9 dicembre. Maggioranza e minoranze hanno espresso all’unanimità un parere contrario, motivato principalmente dalle criticità legate alla viabilità. Una scelta arrivata dopo diciassette mesi di attesa e a pochi giorni dal verdetto finale, elemento che ha sollevato più di una perplessità tra comitati e cittadini.
Secondo il Comitato Tuteliamo la Salute, che da oltre un anno segue l’iter del progetto, il no espresso dal Comune appare tardivo e limitato a un solo aspetto delle molteplici criticità sollevate dagli esperti: dall’impatto ambientale allo sforamento dei limiti acustici, fino ai rischi per la salute fisica e psicologica della comunità. La tempistica — una delibera elaborata la notte precedente e un Consiglio annunciato solo 24 ore prima — alimenta interrogativi sulla reale determinazione dell’Amministrazione nel contrastare il progetto.
Il tema ambientale, sottolinea il Comitato, è stato quasi assente nel dibattito istituzionale nonostante il territorio sia già gravato da pressioni che potrebbero condurre la Regione a dichiarare lo stato di calamità ambientale. A fronte di questo, si sarebbe auspicata una presa di posizione più ampia e consapevole, capace di mettere al centro il benessere delle persone e non soltanto gli aspetti di traffico.
Nel corso della seduta è stato riconosciuto il lavoro svolto dal Comitato, in particolare per il rigore informativo e la capacità di coinvolgere diversi soggetti istituzionali e scientifici. Non è passata inosservata la consulenza informale richiesta dal sindaco alla professoressa Claudia Marcolongo dell’Università di Padova, figura a cui il Comitato aveva fatto costante riferimento. Rimane invece senza seguito la relazione del professor Zappoli, esperto nominato dal Comune e autore di affermazioni giudicate discutibili sulle sabbie di fonderia.
Nonostante l’ampia partecipazione della cittadinanza — centinaia di persone presenti in municipio — il Consiglio non ha approvato l’emendamento delle minoranze L’Astego e Attivamente che chiedeva un impegno formale a ricorrere nel caso il progetto venisse approvato. Una scelta che, per il Comitato, lascia aperta la possibilità di un no “di facciata” e non ancora pienamente operativo.
La richiesta finale è chiara: nessuna deroga ai regolamenti edilizi, acustici o viabilistici, per non creare trattamenti eccezionali che non sarebbero concessi a nessun altro cittadino o imprenditore. I prossimi mesi diranno se il Comune saprà difendere fino in fondo la salute e il territorio di Montecchio Precalcino.





































