Morsi ai vigili in Campo Marzo: le reazioni di Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Daip

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campo marzo
campo Marzo

Ieri si è verificato un vergognoso attacco agli agenti della polizia locale. Il Coordinatore Provinciale Vincenzo Forte, il Portavoce cittadino Eleonora Garzia e i Consiglieri Comunali Andrea Berengo e Nicolò Naclerio esprimono a nome del Circolo Cittadino di Fratelli d’Italia solidarietà per gli agenti aggrediti oggi in Campo Marzo da un uomo di origine nigeriana, che si è rifiutato di fornire le proprie generalità ai militari e agli agenti che presidiano il parco.

Questo episodio, assolutamente da condannare, sottolinea ancora di più la necessità di continuare a presidiare Campo Marzo e le altre aree critiche della città, in unione ad un continuo e pressante intervento per poter ristabilire l’ordine e la sicurezza e, infine, ad una dotazione per forze dell’ordine e polizia locale di strumenti idonei, che possano permettere agli agenti di svolgere il loro lavoro in sicurezza.


Il ferimento dei due agenti della Polizia Locale – scrive il Gruppo Consiliare Partito Democratico – avvenuto ieri a Campo Marzo ci lascia sgomenti e preoccupati. Esprimiamo ai due agenti la nostra piena solidarietà e vicinanza, accompagnate al ringraziamento, esteso a tutti gli agenti della Polizia Locale, per l’impegnativo lavoro che ogni giorno sono chiamati a svolgere. Auspichiamo inoltre che nei confronti dell’aggressore vengano presi dall’autorità competente severi e immediati provvedimenti.

L’episodio, però, ci impone di fare un bilancio della gestione della sicurezza in città. Giovedì scorso il sindaco ha elencato i dati sugli interventi svolti nel 2018 dalla Polizia Locale, confondendo a nostro avviso i mezzi con i risultati. Tali dati dimostrano purtroppo il fallimento della strategia adottata da questa amministrazione, perché a fronte di un impegno straordinario da parte della Polizia Locale, chiamata ad un maggior numero di interventi a fronte di un organico sempre più in sofferenza (in attesa dell’arrivo dei due nuovi agenti, annunciati ancora il 26 ottobre, risulta poco credibile la promessa di ulteriori 8/9 imminenti assunzioni) e sempre più impegnata in operazioni che poco le competono, i risultati ottenuti sono tanto scarsi quanto inefficaci.

Campo Marzo resta un posto insicuro e gli episodi di criminalità sono in aumento. Lo spaccio si sta estendendo oltre la zona della stazione toccando sempre più di frequente anche i quartieri e i parchi periferici. Le migliaia di multe staccate non vengono pagate e non hanno effetti pratici se non quello di distogliere le forze di polizia dagli altri incarichi che dovrebbero assolvere. Le retate sporadiche chieste a Salvini fanno tanto clamore, ma poi la situazione torna immediatamente come prima. La promessa di incrementare l’organico della Polizia Locale come quella di istituire il vigile di quartiere ancora non si sono concretizzate.

La politica degli annunci sta dimostrando tutta la sua inconsistenza.

Chiediamo al sindaco un impegno vero presso il Ministero per ottenere un maggior numero di forze dell’ordine, rinunciando al maldestro tentativo di forzare la Polizia Locale a compiti che non le competono. Chiediamo interventi coordinati ed estesi a tutta la città, come dai noi proposto in una recente mozione, che comprendano la riqualificazione e riprogettazione delle aree degradate, l’utilizzo di tecnologie volte alla prevenzione, una maggiore collaborazione con i cittadini, i servizi sociali e le altre forze dell’ordine.

Ricordiamo infine a Rucco che da dieci mesi è lui il sindaco della città: il suo compito non è più quello di indignarsi per il degrado, ora a lui spetta trovare le soluzioni e risolvere i problemi.


L’associazione Civica Da Adesso in Poi, attraverso la voce del suo presidente Nicola Fantin, esprime vicinanza ai due agenti di polizia locale aggrediti pesantemente ieri in Campo Marzo e augura loro una pronta guarigione.

Non può però non condividere alcune riflessioni sulla situazione di Campo Marzo e sulla tanto proclamata lotta al degrado che questa amministrazione ha dichiarato di voler mettere in atto nella nostra città. Il continuo innalzamento dei toni, le dichiarazioni di fermezza e la decisione di istituire un presidio fisso con esercito e polizia locale si stanno evidentemente rivelando una strategia fallimentare.

Citando Robert De Niro, quello del Sindaco è un approccio “chiacchiere e distintivo” che si sta rivelando una politica fallimentare. Fallimentare perché pur di fronte di pattugliamenti e conseguenti arresti, la situazione generale non è minimamente migliorata. Anzi, chiunque sia passato in questi mesi per Campo Marzo sa benissimo che la realtà, ad un anno di distanza dall’insediamento della nuova amministrazione, è addirittura peggiorata. E non lo diciamo solo noi: l’ha fatto notare qualche mese fa persino Elena Donazzan, assessore regionale della Giunta Zaia e sostenitrice di Rucco da sempre.

Fallimentare perché sbandierare il pugno di ferro senza avere realmente gli strumenti per fronteggiare il fenomeno è pura propaganda politica: utile per recuperare consenso ma assolutamente inutile ai fini della soluzione del problema. Fallimentare perché la richiesta avanzata alle forze di polizia locale – ovvero l’ordine pubblico e la battaglia contro spacciatori e trafficanti – non rientra assolutamente nelle loro competenze.

Si potrà obiettare che un Comune non può far altro che “arrangiarsi” con le risorse che ha a disposizione. Ma le competenze di un Comune possono essere potenziate, mettendo in campo progetti e programmi che non si limitino al controllo della micro-criminalità, ma che cerchino di affrontare i temi alla radice.

In primis, lavorando a stretto contatto con le realtà che tentano di gestire i fenomeni migratori che coinvolgono la nostra città. O ancora – in tema di tossicodipendenze – attivando collaborazioni con Regione e Stato per conoscere il fenomeno dello spaccio che dal Veneto giunge a Vicenza, o coinvolgendo il SERD e l’ULSS per capire le ragioni alla base dell’aumento del consumo di sostanze da parte dei giovani e giovanissimi.

E, infine, pensando a progetti di riutilizzo di Campo Marzo, il grande giardino urbano di Vicenza nel quale oggi nemmeno i bambini possono giocare a palla. Quali sono i progetti dell’Amministrazione Comunale per l’estate di Campo Marzo? Quali iniziative, festival, attività culturali e sportive? Esiste un disegno o un’idea dell’Amministrazione per la valorizzazione di quest’area?

Tutto ciò, con l’obiettivo rendere viva e frequentabile ogni zona della nostra Città, consci che ciascun cittadino abita mal volentieri luoghi presidiati. La presenza dell’esercito infonde certamente un immediato sentimento di sicurezza, ma, implicitamente, anche la sensazione di vivere in un contesto potenzialmente pericoloso. E a lungo andare non risolve sicuramente il problema.

Rinnoviamo perciò con forza l’invito all’Amministrazione ad ampliare il ragionamento su questo fenomeno e di attivarsi formalizzando collaborazioni a più ampio raggio. Temiamo altrimenti che episodi come quello di ieri si possano ripresentare, a Campo Marzo come in altri luoghi della città in cui il fenomeno si è diffuso sempre più capillarmente negli ultimi mesi.