
L’ultima tragedia sul lavoro, che ha colpito ieri, mercoledì 3 dicembre 2025, a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, dove l’operaio Nicola Pagan, 58enne residente a Piove di Sacco e dipendente di un’azienda con sede a Brugine, è morto dopo essere stato investito dal terreno che aveva appena contribuito a rimuovere, ha innescato la durissima reazione di Rifondazione Comunista.
Il partito definisce quanto accaduto come la vera emergenza alla quale, a loro avviso, la politica non dà alcuna risposta se non “chiacchiere e provvedimenti privi di sostanza”.
Pur lasciando che la magistratura compia la sua indagine, Rifondazione Comunista ritiene del tutto chiaro che si muore sul lavoro per cause molto precise che sono note a tutti. La prima è il risparmio che i datori di lavoro sistematicamente operano sui sistemi di sicurezza. A ciò si aggiunge la dilagante precarizzazione del lavoro, il ricatto del salario che non basta mai, la diffusione del sistema degli appalti e, in definitiva, il profitto che viene anteposto alla sicurezza e alla vita stessa delle lavoratrici e dei lavoratori. A peggiorare il quadro, secondo il partito, c’è la preoccupazione per l’intenzione del governo Meloni di smantellare l’istituto nazionale dell’Ispettorato del Lavoro e di minarne l’indipendenza e l’efficacia.
Rifondazione Comunista afferma che non è più possibile continuare a contare i morti. È necessario smantellare il sistema degli appalti e lo scarico di responsabilità che ne deriva, vanno abrogate le leggi che producono precarietà e sottopongono i lavoratori al ricatto dei padroni. Inoltre, va introdotto il reato di omicidio sul lavoro nei casi di grave e accertata responsabilità delle aziende e va assolutamente fermato il progetto del governo di smantellamento dell’Ispettorato del Lavoro. “Siamo stufi di sentire il pianto dei coccodrilli. Se si vuole veramente spezzare questa micidiale catena bisogna agire con coerenza e determinazione”, conclude Rifondazione Comunista, annunciando che anche per queste ragioni sarà in piazza il 12 dicembre in occasione dello sciopero generale indetto dalla CGIL, con l’obiettivo di bloccare tutto contro questa strage continua.




































