Morti sul lavoro, i sindacati in protesta in tutta Italia. A Vicenza USB chiede reato di omicidio sul lavoro. Zanni (Cgil) striglia il Governo

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morti sul lavoro

Mercoledì 21 febbraio 2024 ci saranno in tutta Italia proteste e scioperi per dire basta alle morti sul lavoro. Una conseguenza di quanto avvenuto a Firenze, con lavoratori interessati dal crollo di un edificio in costruzione e alcune vittime accertate.

Nelle scorse ore, Cgil e Uil hanno espresso vicinanza alle famiglie delle vittime: “Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica per mettere in atto soluzioni concrete, a partire dai luoghi a maggior rischio come i cantieri. Ad oggi, in questo, il Governo è latitante”.

Le sigle sindacali, insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici (Fillea Cgil, Feneal
Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil) hanno dichiarato due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio 2024. Inoltre, Cgil e Uil invitano tutte le altre categorie a programmare nella stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.

Il segretario generale della Cgil di Vicenza e provincia, Giampaolo Zanni, in una nota ricorda al Governo quali siano le priorità per il Paese: sicurezza sul lavoro, dignità ai salari dei dipendenti, sanità pubblica. “Abbiamo bisogno di interventi e investimenti per fermare le morti sul lavoro – spiega -, e di dare dignità al lavoro dipendente aumentando le retribuzioni e cancellando il lavoro povero e precario.

Infine – prosegue Zanni – abbiamo bisogno di garantire a tutta la popolazione il diritto alla salute dotando la sanità pubblica di personale e di risorse adeguate essendo oggi assolutamente insufficienti. Il Governo ascolti la voce del lavoro e delle organizzazioni sindacali che lo tutelano, ed invece di dividere il Paese con proposte di modifica della nostra Costituzione dia risposte alla nostra protesta e alle nostre richieste”.

Nella mattinata di oggi, martedì 20 febbraio 2024, a Vicenza è in corso un presidio presso la sede di Confindustria in piazza Castello per chiedere “l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro”, fa sapere USB Lavoro Privato Vicenza.

“Basta stragi, basta impunità – si legge in un comunicato dell’Unione Sindacale di Base -. Esprimiamo vicinanza alle famiglie e ai colleghi: in queste ore è la prima considerazione che riusciamo a fare, che viene spontanea. Altre famiglie in lutto perché le imprese pensano solo a far soldi e se ne fregano della vita degli operai.

Ma subito dopo sale la rabbia, contro un Governo che si rifiuta di affrontare il tema della sicurezza sui posti di lavoro. Ricordiamo le dichiarazioni della ministra Calderone che, a pochi giorni dal suo insediamento, sosteneva che la sicurezza sarebbe stata una priorità: ricordiamo la convocazione delle parti sociali, i grandi proclami e poi, in concreto, l’approvazione di nuove regole, come quelle sugli appalti, che abbassano ulteriormente le tutele.

È lo sfruttamento il mandante degli omicidi dei lavoratori, un’organizzazione del lavoro imposta dagli industriali che si poggia sul sistema degli appalti, sul lavoro nero e sulla logica del massimo risparmio sui diritti e sulla sicurezza, sulla complicità dei governi”, conclude USB Lavoro Privato Vicenza.