
(Adnkronos) – Non ce l’ha fatta il tredicenne ucraino precipitato dal balcone della casa dei nonni a Grosseto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il ragazzo, arrivato in Italia solo tre giorni prima per sfuggire alla guerra in Ucraina, è morto nella tarda serata di lunedì 7 luglio all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove era stato ricoverato in condizioni gravissime. A lanciare l’allarme è stato un cugino, anche lui adolescente e residente nell’abitazione dei nonni, che ha trovato il ragazzino esanime nella corte interna del palazzo. I due si trovavano insieme nella cameretta poco prima dell’accaduto. Quando il cugino si è reso conto che il tredicenne non era più nella stanza, è uscito a cercarlo e ha fatto la drammatica scoperta. Immediato l’intervento dei soccorsi: sul posto sono intervenuti un’ambulanza, ‘’automedica del 118 e gli agenti della polizia. Il giovane, che presentava gravi traumi alla testa e numerose fratture, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Misericordia di Grosseto, per poi essere trasferito al Meyer di Firenze, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. Dopo due giorni in coma, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Secondo i primi accertamenti, si sarebbe trattato di un incidente domestico, ma le indagini della polizia proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda. Gli inquirenti della squadra mobile stanno ricostruendo le ultime ore del ragazzo, ascoltando i familiari e raccogliendo elementi utili per comprendere la dinamica della caduta dal terzo piano. Il tredicenne era arrivato a Grosseto per essere accolto dai nonni materni, in fuga dal conflitto in Ucraina. I suoi genitori, secondo quanto riportato dalle cronache locali, si trovano ancora nel Paese d’origine e non sono riusciti a raggiungerlo in tempo. La comunità ucraina della zona, insieme a molti residenti di Grosseto, si è stretta attorno alla famiglia in queste ore di profondo dolore. Una tragedia che lascia attoniti e che colpisce doppiamente: per la giovane vita spezzata e per il contesto di fragilità in cui il ragazzo si trovava, lontano dai genitori e in cerca di sicurezza dopo essere fuggito dalla guerra. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)