Nicola Gratteri a Napoli, il magistrato anti ndrangheta lascia la Calabria dopo 30 anni. Zanettin: “Esperienza valore aggiunto”

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Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

Il magistrato Nicola Gratteri lascerà la Calabria per passare alla Procura di Napoli. Dopo oltre 30 anni in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta alla procura di Catanzaro, Gratteri guiderà l’ufficio inquirente più grande d’Italia. Nella delibera approvata il 13 settembre dal Csm si mette in luce “l’indiscusso valore e il prestigio di cui gode negli ambienti giudiziari e forensi, l’impegno e la passione spesi in modo costante nel lavoro giudiziario”.

Gratteri è stato indicato dal plenum del Csm con 19 preferenze, ma cinque voti sono andati al procuratore di Bologna Giuseppe Amato e otto alla procuratrice aggiunta di Napoli Rosa Volpe, che è stata per un anno e mezzo alla procura partenopea dopo che Giovanni Melillo aveva assunto l’incarico di capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

“Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Nicola Gratteri, chiamato alla guida della procura di Napoli. La sua grande esperienza nella lotta contro la criminalità organizzata è un valore aggiunto e sarà fondamentale per il suo nuovo ruolo. Per Napoli, città meravigliosa e complessa, e per tutti i napoletani l’arrivo di Nicola Gratteri è un’ottima notizia”, afferma il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, Pierantonio Zanettin.

La storia di Nicola Gratteri

Gratteri – riporta l’agenzia stampa Agi veste la toga dal 1986 e ha sempre svolto funzioni in uffici giudiziari calabresi: prima come giudice al tribunale di Locri, dove, dal 1991, ha iniziato la sua carriera di pubblico ministero, ruolo svolto poi anche alla Procura di Reggio Calabria (di cui nel 2009 è diventato procuratore aggiunto), fino all’incarico direttivo di capo dei pm di Catanzaro svolto dal 2016 a oggi.

Nel suo curriculum numerosissime e rilevanti indagini antindrangheta, tra cui spiccano quella sulla strage di Duisburg del 2007, e la maxi-inchiesta, in anni più recenti, denominata Rinascita Scott. La sua esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata viene definita “ampia e profonda”, soprattutto nella sua dimensione nazionale e transnazionale.