No Pfas indagati e dissequestro Borgo Berga, il Cs Bocciodromo attacca il tribunale: “giustizia a senso unico”

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Questa mattina – è scritto in un comunicato del Cs Bocciodromo – davanti al tribunale di Vicenza, il movimento No Pfas ha organizzato una conferenza stampa per rispondere a cinque avvisi di garanzia notificati agli attivisti per un’ iniziativa di blocco della Miteni: la fabbrica che per anni ha scaricato rifiuti chimici nella falda acquifera utilizzata da centinaia di migliaia di persone. Sempre questa mattina abbiamo letto sui giornali la notizia sul dissequestro del lotto E di Borgo Berga sul quale – secondo il progetto – dovrebbero sorgere altri undici edifici in un area che è indicata da esperti e residenti ad alto rischio idrogeologico.
Mettere in relazione questi due fatti viene naturale: da una parte c’è chi inquina il territorio scaricando veleni nelle falde o chi specula costruendo enormi ecomostri di Cemento. 
Dall’altra c’è chi lotta per difendere il proprio territorio e i beni comuni. 
Qual è il ruolo del tribunale in queste due vicende? 
Indagare chi alza la testa contro avvelenamento e consumo di suolo e stendere il tappeto rosso a chi, non contento dei danni già fatti, vuole continuare a costruire un’opera che i Vicentini considerano dannosa, inutile e pure brutta. 
Ci ricordiamo  che durante la campagna elettorale tutti i candidati si sono espressi contro l’edificazione del lotto E. Siamo curiosi di vedere se le promesse verranno mantenute o se cadranno nel dimenticatoio una volta che Sviluppo Cotorossi farà valere tutto il suo peso come è successo in tribunale. Noi la nostra parte, come molte altre persone, l’abbiamo già scelta quando abbiamo più volte bloccato il cantiere con i nostri corpi. Opponendosi a chi ad ogni cambio di amministrazione è pronto a mettere le mani sul territorio per piegarlo ai propri scopi di lucro. Sapendo che quando la giustizia è “a senso unico” l’unica cosa da fare è procedere tutte e tutti assieme in direzione ostinata e contraria.