Notturni palladiani: Mozart e Mahler a confronto

103

Per il terzo appuntamento dei “Notturni palladiani” con la OTO, rassegna di musica da camera all’aperto ospitata dal Palladio Museum nel cortile di Palazzo Barbarano di Contrà Porti, il maestro Filippo Lama ha pensato di proporre un confronto fra due compositori assai distanti dal punto di vista cronologico e stilistico: Wolfgang Amadeus Mozart e Gustav Mahler, autori di due ragguardevoli quartetti per pianoforte.

I protagonisti del concerto – oltre al leader Filippo Lama al violino ci sono Nicola Sangaletti alla viola, Benedetta Baravelli al violoncello e Elisa Rumici al pianoforte – affronteranno per primo Mozart, con il Quartetto per pianoforte n. 1 in Sol minore che il salisburghese ultimò nell’ottobre del 1785, poco meno che trentenne, su commissione dell’editore Hoffmeister. Quando venne pubblicato il Quartetto risultò troppo “rivoluzionario” per il pubblico dell’epoca, che si aspettava un pezzo più leggero, nel solco della tradizione salottiera della “hausmusik”. Invece Wolfgang diede vita ad una composizione profonda, introspettiva e tecnicamente poco adatta ad essere eseguita da musicisti dilettanti, che era poi il target di riferimento dell’editore Hoffmeister.

A metà strada fra la dimensione cameristica del Quartetto d’archi e il virtuosismo del Concerto per pianoforte, il Quartetto in Sol minore fu un fiasco dal punto di vista editoriale, ma i suoi tratti geniali e innovativi influenzarono compositori come Beethoven, Schumann, Brahms, Mendelssohn che al quartetto con pianoforte dedicarono delle pagine sublimi.

In questo genere si cimentò anche un giovane Gustav Mahler nel 1876, quando era studente (di pianoforte, di armonia e contrappunto e di composizione) presso il Conservatorio di Vienna. Il suo Quartetto in La minore, di chiara ispirazione brahmsiana, è una pagina raffinata e di pregevolissima fattura che dimostra una grande padronanza delle tecniche compositive, nonostante l’autore avesse alle spalle solo un anno di studi in composizione. Il pezzo venne però abbandonato dopo il primo movimento – e un frammento del secondo (forse uno “Scherzo”) – e rimane una delle pochissime testimonianze del Mahler prima maniera che siano giunte fino a noi.

Gli archi della OTO saranno affiancati dalla ventiquattrenne pianista Elisa Rumici, che dal 2004 ad oggi ha collezionato una lunga serie di vittorie in prestigiosi concorsi pianistici internazionali grazie alle quali ha già intrapreso una promettente carriera concertistica.

Il concerto inizia alle ore 21.