
Il consigliere regionale Renzo Masolo (AVS) chiede chiarezza alla Giunta: la proposta del Sindaco di Dueville per una fermata ferroviaria in zona industriale sarà ascoltata? E che fine hanno fatto elettrificazione e lavori sulla linea Vicenza–Schio, tra le peggiori d’Italia secondo Pendolaria?
Una fermata per alleggerire traffico e servire i lavoratori

Arriva da Dueville una proposta concreta per la mobilità quotidiana: una nuova fermata ferroviaria in località Pilastroni, tra Dueville e Monticello Conte Otto, lungo la storica tratta Vicenza–Schio. L’idea, avanzata dal Sindaco di Dueville e riportata dai media locali, mira a ridurre il traffico stradale in un’area ad alta densità produttiva, migliorando al contempo il servizio ai lavoratori e agli studenti che utilizzano quotidianamente la linea.
La Vicenza–Schio ancora indietro: binario unico e ritardi cronici
Ma proprio la tratta Vicenza–Schio rappresenta da anni un’anomalia nel panorama ferroviario veneto. Attiva dal 1876, registra un buon numero di passeggeri, ma risulta ancora a binario unico, non elettrificata e con numerosi passaggi a livello.
Secondo l’ultimo rapporto Pendolaria di Legambiente, è tra le peggiori in Italia per qualità e modernizzazione del servizio. Le promesse di elettrificazione si rincorrono da anni, ma i lavori restano fermi, così come gli interventi di messa in sicurezza.
L’interrogazione in Regione: AVS chiede risposte chiare
A sollevare la questione in Consiglio regionale è il consigliere Renzo Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra), che ha presentato un’interrogazione formale per ottenere risposte dalla Giunta Zaia. In particolare, Masolo chiede:
- se la Giunta intende valutare la proposta del Sindaco di Dueville per la nuova fermata a Pilastroni;
- quale sia lo stato aggiornato del progetto di elettrificazione della Vicenza–Schio;
- e quali interventi concreti per la mobilità sostenibile siano previsti per il territorio interessato.
Una questione locale che parla di priorità regionali
“Non è accettabile che una linea così importante per studenti e lavoratori venga lasciata in queste condizioni”, ha dichiarato Masolo. “Serve trasparenza sugli impegni presi e un cambio di passo sulla mobilità ferroviaria, soprattutto nelle aree a forte vocazione produttiva come quella di Pilastroni.”
L’interrogazione riaccende così i riflettori su un’infrastruttura chiave per l’Alto Vicentino, troppo a lungo ignorata. La domanda resta aperta: la Regione saprà cogliere questa occasione?