
Un arazzo artistico da oggi riveste il tavolo della Sala degli Stucchi, la sala di rappresentanza di Palazzo Trissino, municipio di Vicenza. Un tessuto che intreccia i simboli della città con il profilo dei suoi monumenti storici. Una stoffa che parla del riuso della plastica, ma anche dell’antica arte giapponese di lavorare la carta. Un’opera d’arte in cui il disegno diventa materia, colore, tridimensionalità.
Lo ha realizzato l’artista e imprenditore del tessile Giovanni Bonotto interpretando con la maestria dell’artigiano il progetto grafico del disegnatore Osvaldo Casanova.
Questa mattina, dopo oltre 350 ore di lavoro condiviso con la maestra tessitrice Florentina Isac, Giovanni Bonotto ha sovrainteso alla posa dell’arazzo, su cui è stato appoggiato un vetro protettivo, alla presenza del sindaco Giacomo Possamai, del disegnatore Osvaldo Casanova e di Eliseo Tagliaferro, l’artigiano che ha realizzato e donato alla città il tavolo in acciaio di sostegno.
“In questa che è la sala di rappresentanza della città – ha detto il sindaco Giacomo Possamai – dove avvengono incontri importanti, dove ci si sposa, dove accogliamo ospiti illustri, dove molti cittadini partecipano a iniziative conservandone il ricordo in fotografie e video, ci è sembrato giusto dare adeguata dignità al tavolo che è al tempo stesso spettatore e protagonista di tanti eventi. Per questo abbiamo chiesto a due grandi creativi come Osvaldo Casanova e Giovanni Bonotto di realizzare qualcosa che rimanga nel tempo. Il risultato è sorprendente. A nome della città li ringrazio per aver voluto donare alla città questo esempio davvero unico di creatività e maestria, così come ringrazio Eliseo Tagliaferro per la realizzazione e il dono del tavolo in acciaio su cui l’arazzo è adagiato”.
Due le tecniche utilizzate per tradurre nel grande arazzo per la Sala degli Stucchi il disegno donato da Casanova ispirandosi al “Capriccio con edifici palladiani” di Canaletto: i colori dei simboli civici (lo stemma di Vicenza e la Bandiera decorata con due medaglie d’oro) che decorano il piano del tavolo, sono stati realizzati alternando il lucido e l’opaco attraverso una particolare tecnica di riutilizzo della plastica riciclata che ha reso famosi nel mondo i tessuti di Bonotto.
Lo sfondo bianco degli intrecci in colore greige (una tonalità che mescola il grigio e il beige) che riproducono i monumenti storici di Vicenza sui quattro lati del tavolo è stato invece realizzato ispirandosi al washi, l’antica arte giapponese che lavora le fibre vegetali come l’eucalipto per creare la carta.
L’arazzo è stato donato alla Città di Vicenza dalla Fondazione Bonotto di Colceresa, una realtà unica al mondo che dal 1970 ha collaborato con centinaia di artisti, collezionando oltre 24 mila opere.