Occupazione giovani. Gianni Brugnoli (Confindustria) a Il Sole 24 Ore: “Indispensabile il dialogo scuola-imprese”

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GIanni Brugnoli

L’occupazione dei giovani? Passa attraverso il dialogo costante e costruttivo tra mondo dell’istruzione e aziende. Parola di Gianni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano che è stato intervistato da Il Sole 24 Ore.

Nell’intervista a Claudio Tucci ha rilasciato diverse interessanti dichiarazioni sul tema, a partire dalla considerazione sugli istituti scolastici tecnici che fanno registrare nuovi aumenti di iscrizioni dopo molti anni.

Non possiamo più tornare indietroha detto –. Il Paese non può permettersi di perdere 44 miliardi di valore aggiunto perché le imprese non trovano i talenti di cui hanno bisogno. Parliamo di circa 2,5 punti di Pil, uno spreco enorme. E dobbiamo far capire a chi è fuori dal mercato del lavoro o a chi abbandona precocemente gli studi che ci si può formare, con percorsi tecnici e professionali d’avanguardia e di durata più breve, e conquistare un lavoro di qualità. Con l’inverno demografico in atto, che fa sparire dai banchi 100-110mila studenti l’anno, bisogna smetterla di ragionare solo sulle politiche dei sussidi. Occorre investire sui giovani, puntare sulle competenze, e sul loro aggiornamento costante, e su vere politiche per la famiglia, dai nidi alle forme di conciliazione vita-lavoro. Il Paese ha una spina dorsale manifatturiera e deve tenerla in salute”.

Sul legame con le imprese, il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano ha detto: “L’Italia sta diventando un modello di riferimento con scuole, Its Academy e, appunto, le sue aziende. Certo, non mancano i tabù da abbattere. Penso alle ancora basse percentuali di ragazze nei percorsi Stem o negli Its Academy (qui sono il 20%, dobbiamo almeno raddoppiare). E anche nell’alternanza scuola-lavoro, la presenza femminile deve crescere. In questi otto anni di mandato in Confindustria è stata una mia ossessione, confrontandomi con 11 ministri di Istruzione e Università, e cinque governi. Ma oggi posso dire, con soddisfazione, che è stato riconosciuto il ruolo formativo delle imprese, dalle Pmi alle grandi, e di partner affidabile e riconoscibile del sistema educativo e dei sistemi di formazione continua”.

Ora, l’attenzione è posta su nuova filiera tecnica e Pnrr: “La nuova filiera tecnologico-professionale partirà a settembre con oltre 2mila studenti, e riscontro, nei territori, un interesse via via crescente. Gli Its Academy sono un modello d’eccellenza che però ora deve fare il balzo definitivo. Come università e formazione continua, in asse con le imprese.

Per questo i fondi Pnrr vanno utilizzati bene, ed è quanto mai urgente una semplificazione e sburocratizzazione delle procedure. Il Recovery assegna all’Education 30 miliardi per innovarla, dagli edifici alle aule Steam. Ecco, io dico: non possiamo permetterci di sprecare queste risorse”.

Fonte: Il Sole 24 Ore