Oculistica del San Bassiano, il dott. Antonio Toso alla guida del reparto in attesa della nomina del nuovo primario

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Il dottor Antonio Toso

Il dott. Antonio Toso ha assunto temporaneamente la direzione dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica del San Bassiano, dopo la scomparsa prematura della dottoressa Simonetta Morselli. Toso, già direttore dell’Oculistica dell’Ospedale Alto Vicentino-Santorso dal 2019, è stato chiamato a ricoprire il ruolo di facente funzione. Nel frattempo, l’ULSS 7 Pedemontana ha pubblicato il bando per la nomina del nuovo primario.

Nato a Venezia e residente da anni a Bassano del Grappa, il dott. Toso si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, dove ha conseguito con il massimo dei voti anche la specializzazione in Oftalmologia. Toso ha maturato esperienze significative nella chirurgia vitreoretinica, nelle patologie corneali, nello strabismo, nella cataratta congenita pediatrica e nel glaucoma, distinguendosi per le sue competenze tecniche e scientifiche. Durante la sua carriera, ha partecipato a 326 eventi scientifici, di cui 115 come relatore o docente, anche in congressi internazionali negli Stati Uniti e in Europa. Ha inoltre pubblicato oltre 40 studi, 26 su riviste internazionali, contribuendo così al progresso della ricerca in oftalmologia. Ha lavorato all’ospedale San Bassiano dal 2000 fino alla nomina a Santorso, ma il rapporto con l’ospedale della città del Grappa è continuato per la forte sinergia tra i reparti dei due ospedali, costruita anche grazie alla stretta collaborazione tra il dott. Toso e la dott.ssa Morselli.

E proprio alla dottoressa scomparsa va il pensiero del Direttore provvisorio di Oculistica del San Bassiano: «Abbiamo perso una professionista di alta competenza dotata di grande umanità e gentilezza, doti riconosciute dalla stragrande maggioranza dei pazienti da lei seguiti e curati. Personalmente perdo una grande amica con la quale, oltre ad aver collaborato proficuamente in questi ultimi 17 anni, ho condiviso grandi soddisfazioni professionali. Abbiamo percorso assieme una tratto della nostra carriera aiutandoci a vicenda, al solo fine di offrire il meglio ai pazienti di questo territorio, e nella ricerca di un costante miglioramento delle nostre competenze e capacità di medici chirurghi».