Olimpiadi Milano Cortina 2026. Masolo (Europa Verde): “Per Regione tutto fila liscio: in realtà i ritardi si sommano”

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pista da bob milano cortina i dubbi di masolo

Il consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo torna a pungere la Regione Veneto in merito alla preparazione ai Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026. Masolo a febbraio aveva presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sulla pre-omologazione della pista da bob di Cortina, dato che le dichiarazioni del Presidente del Veneto Zaia e quelle del board della Fondazione Milano Cortina non sembravano sulla stessa lunghezza d’onda. La risposta è arrivata durante la seduta consiliare del 29 aprile: “La Giunta – ricorda Masolo – ha risposto affermando che lo Sliding Centre ‘Eugenio Monti’, è stato testato con successo nella settimana dal 24 al 28 marzo 2025 e che ad oggi ad oggi non vi sono ritardi nel cronoprogramma. In realtà il percorso è ancora lungo e non tutto sta andando come da cronoprogramma”.

Renzo Masolo su galleria di Malo SPV
Il consigliere di Europa Verde Renzo Masolo

L’esponente di Europa Verde infatti ha ricordato una serie di problemi segnalati dai residenti, preoccupati innanzitutto dai ritardi delle varie opere: “In primis, la ristrutturazione del trampolino di Zuel, i cui lavori, nonostante l’investimento pubblico di 10 milioni di euro, sono stati ulteriormente prorogati. Inoltre, pare non saranno realizzati in tempo nemmeno il Memoriale Eugenio Monti e la funivia di Socrepes, sulla quale Simico avrebbe ottenuto il via libera in sede di Conferenza dei servizi, ma con un lungo elenco di prescrizioni.” Masolo oltretutto sottolinea come dal punto di vista ambientale sarà pensante l’impatto del previsto transito di 1.100 camion tra Auronzo e Cortina, visto che il villaggio olimpico di Milano Cortina 2026 sarà costruito con la ghiaia del lago di Auronzo, Senza contare le due putrelle di ferro da 80 quintali cadute da uno dei camion, che si sono schiantate su due auto in sosta aumentando la preoccupazione sui livelli di sicurezza e sulla tenuta delle arterie stradali. “Infine – conclude Masolo – non si può far finta di nulla rispetto al silenzio della Regione sulle decadute accuse di sabotaggio alla pista Eugenio Monti rivolte agli ambientalisti. Non abbiamo sentito nessuno dei grandi esponenti che accusavano gli ambientalisti di sabotaggi chiedere umilmente perdono anche solo per averlo pensato. Chiedere almeno scusa sarebbe un segno di signorilità”.