Operazione Compago: Per una Grande Vicenza vuole le dimissioni di Quaglino, Casali e i Cda della holding e di Energia

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Agsm Aim

Operazione Compago condotta da Agsm-Aim: il gruppo consiliare Per una Grande Vicenza chiede dimissioni in blocco di Quaglino, Casali e dei Cda della holding e di Energia.

Per una grande Vicenza aveva descritto puntualmente l’operazione Compago qualche mese fa – dicono i consiglieri in una nota -. Il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco la conosceva probabilmente già e se non la conosceva lo abbiamo informato noi.

Tutti i Cda di Agsm-Aim sapevano e, con il loro tacito consenso esplicitato solo dalla controllata Energia, hanno avvallato un’operazione strategicamente sbagliata: non si acquista una società commerciale quando il mercato del gas e dell’energia elettrica è impazzito, non si valuta una società 67 milioni quando le quotazioni di quel settore di mercato stanno crollando, non si impegnano molte risorse finanziarie per un’operazione straordinaria quando garanzie bancarie e flussi di cassa stanno esplodendo, non si spendono milioni in consulenze quando la gente non riesce a pagare le bollette.

Il ridimensionamento di Quaglino sulle operazioni straordinarie è una foglia di fico, un mezzo capro espiatorio. No, noi non ci stiamo. Troppo facile e troppo comodo. Se Quaglino ha agito senza la dovuta diligenza e attenzione su un tema così delicato va mandato a casa, non ridimensionato in modo parziale e senza mettere in discussione la governance che gli ha consentito, nel silenzio assenso, ad arrivare a impegnare la società con rischio di salati contenziosi e la certezza di abbondantissimi costi di consulenza”.

Secondo i consiglieri Otello Dalla Rosa, Alessandra Marobin, Cristiano Spiller e Raffaele Colombara chi doveva vigilare non lo ha fatto.

“Il Consiglio di Amministrazione di Agsm-Aim Spa ha il compito di direzione, controllo e coordinamento del Gruppo e sapeva ciò che si stava muovendo, ciò che la sua controllata Energia stava portando avanti. Ha lasciato fare venendo meno al suo ruolo fondamentale di governo del Gruppo. Oggi scarica, lievemente in realtà, responsabilità che sono anche sue sul manager che guida il gruppo. Non è accettabile e noi non lo accettiamo. Per questo chiediamo con forza le dimissioni del presidente Casali e dell’intero Cda di Agsm-Aim nonché della controllata Energia che ha avvallato formalmente l’operazione Compago. Tutti insieme hanno portato la società a sottoscrivere un contratto sbagliato su cui potranno essere richiesti danni ingenti, hanno accettato di spendere milioni in consulenze per un’operazione imbarazzante e incongrua.

Se il Cda guidato dal Presidente Casali avesse investito in sostegno alle famiglie o in comunità energetiche ciò che si è speso in consulenze oggi avremmo molti vicentini e veronesi più sereni e meno preoccupati della loro bolletta. Altro che il milione e mezzo promesso, un pannicello caldo”.

Le responsabilità risiederebbero anche in capo agli amministratori comunali, azionisti, i sindaci di Vicenza e Verona “a cui – ancora Per una Grande Vicenza – è affidato il dovere di fare gli azionisti: non possono chiamarsi fuori, sapevano e non hanno agito se non, forse, tardivamente.

Non c’è un solo colpevole ma un’intera catena di controllo che è mancata. Se si è firmato un contratto vincolante con Compago, si sono ingaggiati consulenti a caro prezzo, se si è messo una società nella posizione di rischiare di pagare molti danni di penale, è l’intera catena di governo che non funziona. Si chiama modello di governance: per Agsm Aim si traduce in bizantinismo societario e lottizzazione fino all’ultimo posto.

Se i Sindaci sapevano ciò che stava accadendo se ne assumano le responsabilità, se non lo sapevano chiedano le dimissioni dei Consigli di Amministrazione. Quaglino è un responsabile, ma non è l’unico”.