Ornella Vanoni: le canzoni e Sanremo, gli amori, la confessione sul funerale e l’ultima provocazione

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(Adnkronos) –
Ornella Vanoni è morta. La cantante è scomparsa nella serata di ieri, venerdì 21 novembre, a Milano, sconvolgendo la musica italiana, che si è riversata sui social per rendere omaggio alla sua regina. Ma Vanoni, oltre che straordinaria interprete e firma di alcuni dei successi più imporanti della canzone del nostro Paese, ha vissuto anche una vita fatta di amori e provocazioni, l'ultima racchiusa in quell'ultimo desiderio: "Intitolatemi un'aiuola".  Con più di 100 lavori, oltre 55 milioni di dischi venduti, una vita divisa tra teatro, cinema, musica e televisione, Ornella Vanoni ha attraversato la storia musicale del nostro Paese trasformandosi più volte, senza mai perdere autenticità. L'incontro con Gino Paoli, con cui condivide una storia d'amore intensa e travagliata, è fecondo artisticamente con brani leggendari come 'Senza fine' e 'Che cosa c'è', ma anche il primo grande successo commerciale, 'Cercami', pubblicato nel 1961. Sanremo sancisce la sua definitiva popolarità: partecipa per otto edizioni, conquistando nel 1968 il secondo posto con 'Casa bianca', e il quarto posto in tre diverse edizioni (1967, 1970, 1999). Nel 1976 realizza con Toquinho e Vinícius de Moraes uno degli album più raffinati della sua carriera: 'La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria', ancora oggi considerato un capolavoro della musica italiana, tanto da essere incluso tra i 100 dischi italiani più belli secondo la rivista "Rolling Stone". È l'inizio di un amore profondo per la musica brasiliana, che la accompagnerà per tutta la vita. Durante gli anni '80, Ornella assume il controllo completo del proprio percorso artistico. Firma testi, idea concept album e riceve prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco come miglior cantautrice, prima donna a riceverlo. Dischi come "Ricetta di donna" (1980), "Duemilatrecentouno parole" (1981) e "Uomini" (1983) mostrano una nuova Ornella: più intima, personale, consapevole. È anche l'epoca della collaborazione con Lucio Dalla, Paolo Conte, Gerry Mulligan, e del ritorno con Gino Paoli nel fortunatissimo tour "Insieme" (1985). Nel nuovo millennio, Vanoni festeggia i 50 anni di carriera con grande stile: un concerto in Piazza Duomo a Milano davanti a 35.000 persone (2008), duetti con artisti di tutte le generazioni in "Più di me", e un doppio disco dal vivo con Paoli. Il brano "L'appuntamento", riscoperto grazie al film Ocean’s Twelve, torna a scalare le classifiche. Nel 2018, all'età di 83 anni, stupisce ancora tutti salendo sul palco del Festival di Sanremo con "Imparare ad amarsi", in trio con Bungaro e Pacifico. E partecipa all'edizione 2024 partecipa a una sorprendente rivisitazione del suo brano "Ti voglio", reinterpretato insieme a Elodie e Ditonellapiaga.  La storia d'amore tra Ornella Vanoni e Gino Paoli è una delle più emblematiche e articolate della canzone italiana: un legame tanto tormentato quanto fertile, capace di trasformare la passione privata in musica eterna. Il loro incontro risale al 1960, quando entrambi erano legati all'etichetta Ricordi: da quel momento nasce non solo una collaborazione professionale, ma anche una relazione sentimentale intensa. Paoli, già sposato in quel periodo, scrive per Ornella alcuni dei suoi brani più importanti, come 'Senza fine' e 'Che cosa c'è', che rimangono tra i pilastri del repertorio della Vanoni. Secondo Vanoni, la relazione fu dolorosa e controversa: "Quando è scoppiato l'amore con Gino Paoli, lui era sposato e io mi sono sposata poco dopo. Una sofferenza tremenda, altro che scandalo" ha raccontato in varie interviste. Nonostante la complessità sentimentale, il loro rapporto ha generato una delle canzoni più eleganti e delicate della musica italiana: 'Senza fine', scritta da Paoli, è una ballata romantica dallo stile quasi waltz, e si chiude con un delicato fade‑out, simbolo di un amore che sembra non finire mai. Anche 'Che cosa c'è', un altro valzer sentimentale, nacque dal loro legame: il testo, intriso di tenerezza e malinconia, sembra riflettere proprio la complessità della loro unione. Nel 1961, Ornella Vanoni pubblica il suo primo album, che contiene 'Cercami', brano che diventa il suo primo grande successo commerciale. Questo pezzo, dedicato idealmente a Paoli, segna una svolta nella carriera della cantante, consolidando la sua voce come una delle più intense e sofisticate del panorama italiano. La loro collaborazione professionale non si esaurisce con la fine della relazione sentimentale. Negli anni a seguire, Paoli e Vanoni continuano a duettare e a esibirsi insieme: un esempio è l'album live "Insieme", pubblicato nel 1985, che raccoglie molti dei loro pezzi più famosi, come 'Senza fine', 'Che cosa c'è', 'L'appuntamento' e 'Non andare via'. Quando nel 2024 hanno festeggiato i 90 anni (lei il 22 settembre, lui il 23 settembre), il loro scambio di auguri ha commosso il pubblico: due artisti che, pur avendo vissuto un amore tempestoso, restano indissolubilmente legati nella memoria della musica italiana.  Il vestito di Dior, la musica di Paolo Fresu, le ceneri sparse nel mare di Venezia. Con ironia e leggerezza Ornella Vanoni descriveva così il suo funerale a Fabio Fazio in una puntata di Che tempo che fa del 2023. "Adesso scelgo il vestito, la bara deve costare poco perché devo essere bruciata", diceva la cantante, come ricorda il video riproposto su X dal profilo @grande_flagello. "Poi buttatemi in mare, quello che vi pare… Mi piacerebbe Venezia, fate come volete. Il vestito ce l'ho, è di Dior. Poi ho chiesto a Paolo Fresu di suonare durante il funerale", le parole della cantante. "Ma dove la troviamo una così? Perché siamo su questo argomento?", la domanda di Fazio. "Siamo lì vicini", la risposta.  La cantante, in un'intervista concessa nel settembre 2024 al Corriere della Sera in occasione del suo novantesimo compleanno, aveva chiesto di venire ricordata con un'aiuola. "Il teatro Lirico l'hanno dedicato a Gaber, le due sedi del Piccolo a Strehler e a Grassi, la Palazzina Liberty a Fo e a Rame, lo Studio alla Melato. Per me non è rimasto niente. Per questo rivolgo un appello al sindaco Sala: mi dedichi un’aiuola in centro", le parole dell'artista. Unica condizione: "La voglio da viva. Adesso. 'Aiuola Ornella Vanoni, manutenuta da lei'. Me ne prenderei cura di persona. Pianterei fiori e pomodori". Nel salotto di Fazio a Che Tempo Che Fa aveva ribadito il concetto: "Danno tutto da morti, lo facessero da vivi uno è anche più contento".   
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