
“Che le panchine antibivacco di Campo Marzo di Vicenza siano, per così dire, scivolate nel dimenticatoio della comunicazione, può forse essere un indizio di un minimo di ben celato nervosismo tra le file della maggioranza“. Così Mauro Della Valle scrive questa mattina su Il Corriere del Veneto.
Il riferimento è al fatto che – a differenza di altri interventi urbanistici, piccoli e grandi – in questa occasione la Giunta Possamai non abbia fatto né annunci pubblici né inviti alla stampa.
Solo per rinfrescare la memoria al lettore, questa questione ha radici nell’amministrazione di centrodestra targata Rucco, ma i “frutti” sono spuntati in quella di segno politico opposto, quella attuale. All’alba della questione il centrosinistra le contestava, ora le ha installate e viene contestato dalla minoranza!
In mezzo a questo cane che si morde la coda stanno i cittadini: quelli – solo per fare un esempio – preoccupati magari dall’uscire di casa per fare la spesa e subire un’aggressione, o dai cantieri della Tav che comportano lo sfratto da casa, eccetera.
Insomma, ciclicamente la retorica fine a sé stessa si impadronisce della politica locale e fioccano i comunicati stampa e gli interventi sul nulla. A nulla infatti è servita la spiegazione che pure l’attuale governo cittadino ha dovuto fornire e che, in sintesi, suona così: “Non ci piacevano allora e non ci piacciono adesso, ma da un punto di vista burocratico non potevamo nulla per evitare la loro installazione, quindi…”.
Insomma, le panchine antibivacco in Campo Marzo sono state installate e – volente o nolente – svolgeranno la loro funzione di deterrente al bivacco (il modo in cui sono costruite rende praticamente impossibile sdraiarcisi sopra per dormire ndr) e amen!
Un “non-argomento“, insomma, del quale avevamo scritto mesi fa e con lo stesso tono. Leggi: Panchine anti bivacco Vicenza: la polemica sull’installazione a Campo Marzo tra centrodestra e centrosinistra. A chi serve?
E che, tuttavia, è riuscito anche a generare il “fuoco amico” di Coalizione Civica, parte dell’attuale maggioranza e da sempre contraria alle panchine antibivacco, ritenute discriminatorie. Il Corveneto ha raccolto alcune dichiarazioni della consigliera Martina Corbetta: “Capiamo che l’iter fosse in fase avanzata e dunque non si potesse cambiare progetto – dice -. Lasciamo queste cose a chi le ha volute, il centrodestra, auspichiamo che in futuro si proceda in tutt’altra direzione”.
Messo in conto anche che il centrodestra ha riproposto le critiche già espresse nelle occasioni precedenti (Centrosinistra dalla doppia morale, ndr) ci sentiamo di riproporre ai nostri lettori la conclusione alla quale eravamo pervenuti a marzo scorso: “Con tutti i problemi che affliggono Vicenza – dalla criminalità al degrado urbano, dai cantieri TAV alle sfide della sicurezza – vale davvero la pena di accendere un dibattito su delle semplici panchine? O si tratta piuttosto dell’ennesimo scontro politico che lascia in secondo piano le reali priorità della città”?