Pari opportunità e superamento genere gap in Veneto, Ostanel (Vcv): in Consiglio regionale intergruppo ‘bipartisan’ per politiche di parità

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Elena Ostanel (Vcv) sanità veneto
Elena Ostanel (Vcv)

Un intergruppo per le donne e le pari opportunità, che sia ‘bipartisan’ nelle appartenenze politiche ma anche in quelle di genere. L’iniziativa è della consigliera regionale Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), vicepresidente della commissione per la Cultura, la formazione e le pari opportunità del Consiglio veneto. “Nella seduta di ieri del Consiglio regionale – anticipa Elena Ostanel – ho preannunciato la proposta a cui sto lavorando da qualche mese per costituire un intergruppo per le donne e le pari opportunità, aperto a tutte le donne in consiglio che ritengano necessario mettere in atto un’azione coordinata per cercare di colmare quei gap, non solo economici e lavorativi, che ancora ostacolano una vera parità di genere. Un impegno che auspico possa incontrare anche la sensibilità dei consiglieri e che dovrà intrecciarsi con il lavoro della Commissione Pari Opportunità, della Consigliera di parità e anche con tutti i soggetti, associazioni e gruppi che sul territorio lavorano quotidianamente su questi temi così importanti”.

“Credo che una iniziativa bipartisan sia un valore aggiunto per il Consiglio regionale per sostenere le politiche attive per la parità di genere e per sostenere tutte le donne che sono state le più colpite dalla crisi pandemica – aggiunge Ostanel – Esperienze positive di questo tipo esistono già a tutti i livelli: dall’Unione Europea fino a molti consigli comunali, passando per il parlamento. Per questo sono contenta che abbiano già dimostrato interesse le consigliere Vanessa Camani, Francesca Zottis e Annamaria Bigon del Partito Democratico, la consigliera Guarda di Europa Verde e, tra le fila della maggioranza, la capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini.  Nei prossimi mesi cercheremo di raccogliere altre adesioni tra le donne e gli uomini dell’istituzione regionale che vi vorranno aderire, cercando quindi di far partire l’intergruppo prima dell’estate”.

“Come molti studi hanno oramai dimostrato, se cresce l’uguaglianza di genere cresce il Pil e in generale il benessere complessivo di tutti – ribadisce l’esponente de ‘Il Veneto che vogliamo’ – Le risorse che saranno a disposizione per uscire dalla crisi determinata anche dalla pandemia dovranno servire a promuovere un cambiamento strutturale verso uno sviluppo sostenibile e per rimuovere le disuguaglianze, compresa quella di genere, incentivando l’occupazione femminile e migliorando la qualità della vita delle donne. Se migliora la vita delle donne, cresce tutta la società”.