La patrimoniale. Istruzioni per l’uso

102
Patrimoniale
Patrimoniale

Ha fatto molto discutere in questi giorni la proposta di Landini di un contributo di solidarietà da parte delle ricchezze più elevate, per coprire investimenti pubblici a vantaggio della parte meno abbiente della popolazione. In sostanza, una tassa patrimoniale del 1,3% sui patrimoni superiori a due milioni di euro.

La Premier Meloni ha immediatamente risposto che con lei al governo non se ne parla neppure ed i super ricchi possono dormire tra due guanciali (di Hermes). Nulla che non sia scontato.
Quello che trovo stupefacente, però, è che al solo nominare la tassa patrimoniale gente comune che non tirerebbe fuori un centesimo bucato si senta chiamata in causa direttamente. È straordinario come un pugno di politici e giornalisti milionari riescano a far credere a banalissimi impiegati da duemila euro al mese, che arrivare a due milioni, signora mia, è un attimo. Un bilocale a Milano, una casetta a Cortina, la barchetta ereditata dallo zio a Rapallo e ci sei quasi.
Ora, non vuoi avere una qualche sommetta in Btp o qualche fondo assicurativo? Qualche lingottino d’oro in cassaforte? Potremmo essere tutti milionari a nostra insaputa… ed ecco che, zac!, arriva il fisco, bieco e comunista a portarci via tutto.
Alcuni, meno sprovveduti, replicano invece che la patrimoniale farebbe scappare all’estero i più abbienti tra noi, con un cascame negativo su tutto il resto della popolazione che vi gravita attorno (tipo il fruttivendolo di Arcore che vendeva a Berlusconi i fagiolini a 80 euro al kg).
Mi sembra tuttavia una paura immotivata, quindi, per sfatarla, ho immaginato tre possibili scenari a cui andrebbe incontro la ricca famiglia Magnaschei, nel caso che – a seguito di una rivoluzione proletaria – qualche governo temerario decidesse di mettere in atto la proposta di Landini.
Scenario 1)
Alla notizia, Gian Andrea Magnaschei chiama disperato la famiglia, comunicando che dovranno vendere le loro proprietà immobiliari, abbandonare parenti ed amici ed andare a vivere all’estero, in un Paese di cui però conoscono poco la lingua, in cui si mangia malissimo e piove 120 giorni all’anno. La moglie Titti chiede il divorzio. Gian Andrea viene arrestato due anni dopo per evasione fiscale, perché, diversamente da qui, all’estero si usa.
Scenario 2)
Gian Andrea, per scendere sotto la soglia critica, distribuisce le sue ricchezze tra tutti i parenti e prestanomi disponibili, compresa Consuelo, colf Honduregna senza contratto da 15 anni, che, mangiata la foglia, scappa in patria dove vivrà di rendita sotto falso nome per il resto dei suoi giorni. Perdita secca: 1.8 milioni di euro.
Scenario 3)
Gian Andrea beve l’amaro calice. Paga all’erario 195 mila euro e comunica alla famiglia che quell’anno dovranno saltare sia il tradizionale safari per la mattanza dei cuccioli di foca, sia il ferragosto a Miami con ospite musicale Britney Spears. Ovviamente anche la figlia, Lavinia-Chanel, dovrà ridimensionare le proprie pretese per il diciottesimo compleanno: non più una Ferrari personalizzata, ma una semplice Porsche cabrio.
Lavinia-Chanel gli urla addosso “Ti odio, sei un padre orribile! Tu e Landini mi fate vivere come una pezzente!”.
Ora, so che è difficile immedesimarsi in una simile sventura, ma voi, al posto di Gian Andrea Magnaschei, quale scenario adottereste?