Patrizio Miatello al governo: attui il Fondo Indennizzo Risparmiatori, ecco alcuni drammi per crac BPVi e Veneto Banca

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Patrizio Miatello
Patrizio Miatello

Patrizio Miatello, presidente dell’associazione Ezzelino III da Onara e animatore fondamentale delle battaglie che, nell’ambito della legge di bilancio, hanno portato all’istituzione del Fondo Indennizzo Risparmiatori, ha inviato al Governo la comunicazione da noi pubblicata di seguito “in quanto – dice Miatello – diventa estremamente necessario che venga attuato il fondo entro la data ultima del 31 gennaio 2019“.

Non sono sopportabili ulteriori rinvii – aggiunge Patrizio Miatello – da parte della maggior parte dei risparmiatori e delle imprese coinvolte, considerato anche il fatto del precedente che 560 risparmiatori sono stati già pagati con il 30% a seguito del Lodo arbitrale CONSOB, fra novembre 2018 e dicembre 2018, con la dotazione dei 25 milioni di euro del precedente fondo“.

La lettera di sicuro nasce dalle preoccupazioni di Patrizio Miatello per alcune indiscrezioni sulla stampa secondo le quali l‘Europa bloccherebbe la formulazione attuale delle modalità di attribuzione degli indennizzi senza un organo terzo che emetta un lodo.

La lettera di Patrizio Miatello

Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte
Illustre Vice Presidente e Ministro on. Di Maio Luigi
Illustre Vice Presidente e Ministro sen. Salvini Matteo
Illustre Vice Ministro on. Bitonci Massimo, Illustre Vice Ministro on. Villarosa Alessio
Nel ringraziarVi per avere iniziato a concretizzare i Vostri impegni del contratto di Governo M5S-Lega 18/05/2018, a seguito degli innumerevoli incontri in questi mesi, nei quali avete dimostrato la massima attenzione alle richieste dei risparmiatori traditi per la tutela del diritto al risparmio, portando all’istituzione del fondo indennizzo risparmiatori espropriati, unico esempio al Mondo del quale tutti i risparmiatori ve ne elenchiamo i motivi.

Ringraziamenti

1) per avere già salvato alleviando 560 risparmiatori che hanno ottenuto il 30% tra il 30 Novembre e dicembre 2018, con gli € 25 milioni del decreto milleproroghe già stanziati precedentemente ;

2) per avere semplificato al massimo la procedura di accesso al fondo tramite il MEF, da attuare entro il 31/01/2019 ;

3) per avere messo a disposizione del fondo tutti i conti dormienti disponibili dal conto 3382 Tesoro di € 1,575 Miliardi già scaduti e prescritti, da attuare entro il 31/01/2019;

4) per avere inserito nel fondo le piccole imprese (25000) che se ci sarà immediatezza molte si potranno ancora salvare, da attuare entro il 31/01/2019 ;

5) per avere ampliato la platea dei risparmiatori a oltre 350000 risparmiatori con tutte le 11 banche messe in liquidazione coatta amministrativa dal 15/11/2015 al 01/01/2018, da attuare entro il 31/01/2019 ;

6) per avere inserito i risparmiatori del terziario, da attuare entro il 31/01/2019 ;

7) per avere confermato che gli 80.000 risparmiatori che erano stati costretti a transare nel 2017 con il 15%, da attuare entro il 31/01/2019 ;

8) per avere salvato il principio della tutela del risparmio come dall’art. 47 dell Costituzione, da troppi anni dimenticato, calpestato e cancellato ;

D Day: 31 gennaio 2019

Ora l’aspettativa è quella che parta il fondo con il decreto attuativo entro il 31/01/2019.

Il troppo tempo trascorso è stato causa di eventi ormai irreparabili e ogni giorno che passa aumenta una lista infinita di situazioni estremamente gravi che dopo avere perso tutti i loro risparmi accantonati nelle quote di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e delle altre 8 Banche aspettano con ansia una concretezza di attuazione.

Alcuni esempi di risparmiatori traditi

a) Socio 21503892

che ha perso la moglie per un ictus a causa del dispiacere di avere perso tutti i loro risparmi accantonati in Veneto Banca, ora anche lui in grossa difficoltà economica avendo un figlio disabile, con il rischio che gli venga portato via dagli assistenti sociali

b) Socio 31845828

che a seguito delle continue notizie negative sul fondo è stato colpito da ischemia celebrale e ci scrive dall’ospedale di Castelfranco Veneto

c) Socio 35606532

che nonostante la sua disabilità gravissima è da anni che continua esausto con appelli a tutta la politica , stanco di leggere, stanco di andare avanti, stanco e ancora incredulo per avere perso il suo risparmio, per lui vitale angoscia

d) Socio 7414137

che è stato trasformato da risparmiatore in debitore, in quanto aveva ordinato la vendita delle sue quote alla banca nel 2013, ma la banca con vari raggiri gli aveva fatto firmare un fido rinviando la vendita mai eseguita, trovandosi con l’innalzamento degli interessi dal 01/07/2017 di 20 punti percentuale, costringendolo a trovare qualcuno… a prestargli soldi per non perdere la casa, in quanto disoccupato.

e) Socio 1837536100

imprenditore, che aveva garantito con i suoi risparmi € 880.000,00 in quote di Veneto Banca i fidi della sua Ditta S.p.A. leader nazionale con 60 dipendenti; a seguito dell’azzeramento del valore gli furono chiusi i fidi e richiesto il rientro per € 700.000,00, portando la ditta al fallimento nel settembre 2017 lasciando a casa 60 padri di famiglie: ora il 05/01/2019 riceve decreto ingiuntivo da una finanziaria (che sembra abbia acquistato il credito al 10% = € 70.000) che ingiunge tramite decreto ingiuntivo il pagamento degli € 750.000,00 entro 30 giorni all’imprenditore garante, che non avendo questi soldi perderà i suoi beni che verranno cannibalizzati nelle aste immobiliari. Ma se l’imprenditore riceverà entro 30 giorni il suo 30% dal fondo potrà proporre una transazione di € 100.000,00 potendosi salvare la casa, ed evitare che vengano messi all’asta i suoi beni.

25.000 imprese a rischio fallimento nelle mani di SGA

Sottolineiamo che le le imprese a rischio di fallimento sono 25000, tutte nelle mani della SGA, e che devono essere salvate con l’attuazione immediate del fondo entro il 31/01/2019, ricordiamo che i beni a garanzia sono 200.000 per ex soci Banca popolare di Vicenza e 100.000 per ex soci di Veneto Banca, il rischio che anche solo un 10% di questi immobili vengano messi all’asta porterebbe a 30.000 esecuzioni (il doppio del 2016), e sarebbe una apocalisse economica sociale.

Appello finale

Ritenendo pertanto che l’emergenza sociale in atto possa essere definitivamente alleviata con l’iniziale ristoro del 30% chiediamo venga attuato nel più breve tempo possibile il fondo indennizzo risparmiatori.

In attesa della convocazione da parte del Ministero Economia Finanze con le altre associazioni della cabina di regia, nel ringraziarVi ancora una volta  porgiamo cordiali saluti.

Patrizio Miatello, presidente associazione Ezzelino III da Onara