PFAS a Vicenza, rilievi IricavDue per Tav Tac: l’acqua della prima falda contaminata. Masolo (AVS) chiede un cambio di rotta

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Pfas attivisti tribunale Vicenza
Pfas attivisti tribunale Vicenza

Le analisi ante operam per i cantieri del TAV, condotte da IricavDue e pubblicate dal Comune di Vicenza sull’albo pretorio, rivelano la presenza di PFAS nella prima falda cittadina. Per il consigliere regionale Renzo Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra) si tratta di “una conferma drammatica di ciò che molti temevano” e di un’ulteriore prova del fallimento della giunta Zaia nella tutela dell’acqua e dell’ambiente.

Una questione politica e di civiltà

Renzo Masolo caccia Acquedotto anti-Pfas Montagnana pfas veneto
Renzo Masolo

Masolo ricorda che il Veneto è “uno dei territori più contaminati da PFAS al mondo” e che, dopo la condanna del 26 giugno ai dirigenti di Miteni per disastro ambientale, non è più accettabile rinviare interventi strutturali. “L’acqua è un bene comune e un diritto umano fondamentale. Non basta vantarsi di lasciare i conti in ordine: serve un bilancio della salute e dell’ambiente, perché senza acqua pulita, aria respirabile e terra sana i numeri non servono a nulla.”

Il modello di sviluppo sotto accusa
Secondo il consigliere AVS, la vicenda di Vicenza è “la dimostrazione dei limiti di uno sviluppo non sostenibile, che sacrifica la sicurezza sanitaria e ambientale in nome di grandi opere e logiche economiche di breve periodo”. Masolo chiede di sapere quali progettazioni e preventivi di bonifica siano in corso per il sito Miteni e quale biomonitoraggio sia stato avviato per la popolazione delle aree contaminate.

Le richieste di intervento
La priorità, per Masolo, è “porre la tutela dell’acqua al centro di ogni scelta politica”, con azioni urgenti e trasparenti di bonifica, monitoraggio e prevenzione. “Non c’è tempo da perdere: la salute delle persone e la salvaguardia del nostro futuro devono venire prima di qualsiasi profitto o calcolo elettorale. Il disastro PFAS dimostra che senza un cambio radicale di rotta continueremo a pagare un prezzo altissimo. Noi vogliamo un Veneto che garantisca acqua pulita a tutti, oggi e domani.”