
I nuovi rilievi dell’ARPAV accendono di nuovo l’allarme PFAS nel Vicentino, denuncia Edoardo Vajente, candidato alle elezioni regionali con la lista Uniti per Manildo Presidente. Nelle acque di ruscellamento provenienti da alcune cave che hanno ricevuto terre da scavo della Galleria di Malo, lungo la Superstrada Pedemontana Veneta, sono stati riscontrati fino a 2000 nanogrammi per litro di PFBA, un valore venti volte superiore ai limiti fissati per le acque potabili.

«Anche se non si tratta di acqua destinata al consumo umano, il rischio resta concreto – dichiara Edoardo Vajente –. Queste sostanze si infiltrano nel terreno, raggiungono la falda e contaminano il nostro territorio. Dopo anni di promesse e piani mai realizzati, i PFAS continuano a emergere in nuovi siti del Veneto».
Per Vajente, l’inerzia della Regione dopo lo scandalo Miteni è «inaccettabile»:
«Abbiamo milioni di metri cubi di materiale contaminato smaltiti senza garanzie di sicurezza. È tempo che la Regione passi dalle parole ai fatti e vari un piano straordinario di controllo ambientale, non limitandosi a dichiarazioni rassicuranti.»
Cinque azioni per un Veneto più sicuro
Il candidato vicentino propone un pacchetto di cinque interventi immediati e concreti:
- Mappatura pubblica di tutti i siti che hanno ricevuto materiali da scavo della Pedemontana.
- Monitoraggi mensili obbligatori delle acque sotterranee e dei ruscellamenti, con dati pubblici e consultabili online.
- Chiusura preventiva dei pozzi privati nelle aree a rischio, accompagnata da un fondo di indennizzo per famiglie e agricoltori.
- Istituzione del Fondo regionale “Ambiente Sicuro”, destinato a finanziare tecnologie di depurazione e bonifica dei PFAS a catena corta.
- Creazione di una Task Force Giovani per la Trasparenza Ambientale, composta da tecnici, studenti e cittadini, con il compito di vigilare e comunicare in tempo reale la qualità delle acque.
«Questa vicenda – conclude Vajente – è l’ennesimo campanello d’allarme. Non possiamo più sacrificare la salute dei veneti in nome della fretta dei cantieri o della convenienza economica. Io rappresento una generazione che non vuole più chiudere gli occhi: vogliamo un Veneto pulito, trasparente e capace di imparare dai propri errori.»
Una presa di posizione netta, che riporta il tema ambientale al centro della campagna elettorale regionale.






































