Pfas, Masolo (AVS): “Studio epidemiologico sola Ulss 8 non ha senso. Al ritardo si aggiunge la beffa”

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Renzo Masolo caccia Acquedotto anti-Pfas Montagnana pfas veneto
Renzo Masolo

“Uno studio epidemiologico sul nesso tra Pfas e malattie con 10 anni di ritardo e circoscritto a una porzione molto delimitata rispetto a quella effettivamente coinvolta dalla contaminazione è uno specchietto per allodole”.

Così il Consigliere regionale Renzo Masolo di AVS, dopo che la Regione Veneto ha dato il via libera a uno studio epidemiologico. “L’obiettivo dichiarato dalla Regione Veneto era quello di contribuire al dibattito scientifico, ma al momento l’unico traguardo raggiunto è un vespaio di polemiche e l’ilarità di molti cittadini coinvolti.

L’annuncio di questo studio è avvenuto in campagna elettorale per le elezioni regionali e ben dopo la sentenza del Tribunale di Vicenza. Oltretutto, sorprende che questo studio dovrebbe interessare solo l’Ulss 8, andando così a escludere ampie aree incluse nella zona rossa, oltre che le provincie di Padova e Verona.

Ancora una volta i cittadini apprendono a cose fatte, mi auguro che la Regione accolga almeno l’invito di mamme No Pfas e associazioni a un incontro chiarificatore”, ha concluso Masolo.

Lo studio consisterà in una ricostruzione della storia sanitaria dei residenti della zona più colpita in un dato arco di tempo per valutarne l’esposizione e l’insorgere di patologie. “L’obiettivo – ha spiega l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – è di tentare di fare chiarezza sul nesso tra Pfas e malattie. E contribuire al dibattito scientifico. Per questo, in previsione, lo studio sarà esteso all’intero Veneto, superate questioni legate al trattamento dei dati personali”.