The Guardian: l’ombra Miteni in India. Macchinari e brevetti della ex fabbrica vicentina trasferiti e usati per produrre ancora Pfas

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Un’inchiesta del prestigioso quotidiano britannico The Guardian rivela che le attrezzature, i brevetti e i processi della ex fabbrica vicentina Miteni, al centro di uno dei peggiori scandali ambientali italiani, sono stati acquistati e trasferiti in India per riprendere la produzione dei Pfas.

L’indagine, che è stata sostenuta da Journalismfund Europe e IJ4EU, accende un faro sulle implicazioni globali della crisi ambientale lasciata dalla Miteni, che nel 2018 aveva chiuso i battenti.

La fabbrica della Miteni di Trissino, in provincia di Vicenza, nota per aver contaminato le risorse idriche del Vicentino, esponendo 350.000 persone ai Pfas attraverso l’acqua potabile, ha visto i suoi asset comprati nel 2019 da Viva Lifesciences, sussidiaria della compagnia chimica indiana Laxmi Organic Industries. Entro l’inizio del 2023, i macchinari sono stati spediti a Lote Parshuram, una vasta enclave industriale nello Stato del Maharashtra, dove la produzione dei “forever chemicals” è ripresa all’inizio del 2025.

The Guardina: Dirigenti Miteni condannati e connessioni con l’India

La notizia del trasferimento arriva dopo la sentenza del giugno scorso, quando gli ex dirigenti della Miteni sono stati dichiarati colpevoli dal tribunale di Vicenza per reati come inquinamento ambientale e condannati a pene detentive (sentenze per le quali è previsto appello).

Il servizio del The Guardian evidenzia una continuità operativa preoccupante: nel consiglio di amministrazione di Laxmi Organic Italy, società fondata nel 2021, figura Antonio Nardone, ultimo amministratore delegato di Miteni, condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione nel processo di giugno. Secondo quanto riferito al Guardian da un ex manager, Nardone avrebbe compiuto viaggi di lavoro in India mesi prima che Miteni fallisse.

Inoltre, sebbene Laxmi abbia acquisito gli asset nel giugno 2019, i documenti di valutazione ambientale mostrano che già nel marzo 2018 l’azienda indiana stava pianificando la produzione di sostanze chimiche compatibili con il catalogo Miteni.

L’articolo britannico ricorda che i livelli di Pfas riscontrati nel sangue dei residenti e degli ex lavoratori della Miteni sono tra i più alti mai registrati.

“Gara al ribasso” ambientale

La strategia di Laxmi è stata esplicitata nel 2021 come l’obiettivo di “catturare la quota di mercato della Miteni” e diventare leader nella produzione di Pfas e fluorochimici. L’ubicazione della nuova produzione in India solleva forti preoccupazioni ambientali: Rajneesh Gautam, chimico ambientale, ha specificato che, sebbene gli studi indipendenti mostrino concentrazioni “allarmanti” di Pfas vicino ai siti di produzione, in India il problema non è ancora all’ordine del giorno politico o normativo.

Claudia Marcolungo, docente di diritto ambientale all’Università di Padova, ha commentato che questa situazione dovrebbe portare a riflettere sul fatto che l’attenzione crescente e la proposta dell’Unione Europea di vietare oltre 10.000 forever chemicals possa spingere il settore verso il Sud del mondo. Marcolungo ha parlato di una “gara al ribasso in termini di protezione ambientale”, evidenziando il potere delle multinazionali di delocalizzare.