Pfas in SPV, Zanoni (AVS): “Tre milioni di metri cubi di terre contaminate tra Vicenza e Treviso”. Presentata interrogazione in Regione

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pfas in pedemontana
La denuncia di Zanoni: alte concentrazioni di derivati pfas in Pedemontana Veneta

La Superstrada Pedemontana Veneta? Un’emergenza ambientale e sanitaria. Non usa mezze parole il consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Andrea Zanoni torna a sottolineare i problemi causati dell’infrastruttura, a proposito della quale ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale richiedendo “immediata trasparenza e l’adozione delle massime cautele per la contaminazione da Pfas e Pfba che potrebbe interessare ben 20 siti di deposito di terre da scavo lungo il tracciato tra Vicenza e Treviso”.

Zanoni spiega che secondo i dati emersi da un tavolo tecnico del 17 giugno scorso, da lui me visionati tramite accesso agli atti, circa 3 milioni di metri cubi di terre da scavo della SPV, contaminate da Pfba (un tipo di Pfas usato come accelerante nei calcestruzzi), sono stati depositati in 20 siti. “Le analisi ARPAV su questi siti – spiega il consigliere – hanno rilevato concentrazioni di Pfba nelle acque “di ruscellamento” con picchi fino a 2.000 ng/litro. Un potenziale disastro ambientale che la Giunta Zaia sta gestendo con il solito muro di gomma: questi valori di Pfba sono spaventosi e confermano che l’opera è stata realizzata senza il rispetto per l’ambiente e la salute pubblica”. Il consigliere AVS cita i valori rilevati a Castelgomberto, dove sono stati trovati Pfas in concentrazioni pari a 263.000 ng/litro, numeri comparabili a quelli della zona rossa Miteni. “Per questo – ribadisce – chiedo che si attivino subito le stesse cautele e procedure previste per l’area Miteni e che la Giunta informi l’autorità giudiziaria per accertare le responsabilità di questo inquinamento. Nell’interrogazione sottolineo come la contaminazione abbia già portato alla chiusura di 7 pozzi idropotabili su 31 totali a Caldogno in seguito al rinvenimento di concentrazioni di “somma di Pfas” superiori al limite di legge di 100 ng/litro. Il problema è causato dall’utilizzo di materiali contenenti Pfba nella costruzione dell’opera”.

Zanoni si scaglia soprattutto contro la poca trasparenza: “Ho chiesto alla Giunta l’immediata pubblicazione dei risultati dei monitoraggi SIS, l’esatta ubicazione di tutti i 20 siti di deposito di queste terre da scavo contaminate tra le province di Vicenza e Treviso e quali misure urgenti intende adottare per bonificare e mettere in sicurezza i siti. Se Viacqua SpA chiede di limitare gli scarichi a valle della Galleria di Malo con parametri da acqua potabile, è evidente che siamo a rischio falde. Non permetteremo – conclude – che la salute dei veneti venga sacrificata in nome di un’infrastruttura realizzata con leggerezza e scarsa vigilanza”.