Emergenza Pfas, Viacqua chiude altri tre pozzi privati a Vicenza, Dueville e Caldogno

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Viacqua lavori a Vienza durante la pasqua viale dello stadio falsi tecnici viacqua in azione via Divisione Julia pfba

La società Viacqua ha disposto la chiusura di altri tre pozzi privati per l’uso idropotabile nei comuni di Dueville, Caldogno e Vicenza a causa della rilevazione di elevate concentrazioni di Pfba (acido perfluorobutanoico).

La notizia, riportata oggi da Il Corriere del Veneto, si inserisce nel contesto dell’emergenza Pfas intensificatasi dopo la chiusura delle indagini della Procura della Repubblica di Vicenza nei confronti di dirigenti e tecnici del Consorzio SIS e della società SPV per reati ambientali legati all’utilizzo di materiale inquinante durante i lavori della Superstrada Pedemontana Veneta.

Viacqua, che gestisce il servizio idrico integrato in 67 comuni della provincia, ha individuato le anomalie durante il monitoraggio periodico effettuato anche sui prelievi idrici privati nelle aree a rischio. L’azienda ha specificato che i risultati confermano che le concentrazioni di Pfba e di altre sostanze perfluoroalchiliche nell’acqua di acquedotto distribuita sono “ovunque entro i limiti stabiliti dalle autorità competenti”.

Nonostante la conformità dell’acqua potabile distribuita, i controlli preventivi sui pozzi privati hanno portato alla scoperta dei nuovi casi. Viacqua ha comunicato che gli esiti sono stati trasmessi ai proprietari delle captazioni e all’Azienda Usll 8 Berica, che ha provveduto a notificare il divieto di utilizzo idropotabile per i pozzi segnalati.

A questi ultimi tre pozzi chiusi se ne aggiungono altri otto pozzi privati che erano stati chiusi a Caldogno nei mesi scorsi dall’altro gestore idrico, Acegas, sempre a causa della presenza delle sostanze perfluoroalchiliche.

Nel frattempo, a Costabissara, da qualche settimana sono stati installati due silos da parte dei tecnici di Viacqua. Tali filtri a carbone attivo sono stati collocati per mettere in sicurezza le acque potabili da eventuale presenza di Pfas. L’installazione, sebbene non legata a un’emergenza in corso, mira esclusivamente a garantire la sicurezza preventiva dei cittadini.